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APPENNINO

di Giacomo Garzya (1952)

Qui ad Agnone

la rondine

nello stesso nido

dalle Puglie torna

al rintocco della primavera.

In alto

Monte Campo

da dove Matese,

le Mainarde,

la Maiella,

solitarie catene

all'orizzonte sfilano

nel loro gentile biancore.

E da Monte Campo

Prato Gentile

sulla cui neve

vive il passero

parco, solitario

e la lepre,

la cornacchia nera

carnivora

come faina in agguato.

E da Vallesorda

ancora Monte Campo bianco

che il silenzio avvolge

come l'edera il faggio,

come l'abetaia

il cuore del merlo..

  • G. Garzya, Appennino, in «L'Appennino Meridionale», III:1, Club Alpino Italiano, Napoli 2006, p. 63.

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