VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
Le arie popolari musicate da artisti capracottesi
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
BELLEZZE NATURALI DI CAPRACOTTA
di Antonio De Nino (1833-1907)
Su quello stesso culmine, il dotto Monsignor Pietropaoli, vescovo di Trivento, nel 1900, fece innalzare una colossale croce, monumento al Redentore.
– In quelle montagne non vi sono lupi?
– No; se vi fossero, sarebbe una festa pei cacciatori. Il paese ha molti cacciatori e bravi tiratori e vincitori nei Tiri a segno. Quando capita qualche lupo, non manca la festa e subito gli fanno la festa. Tempo addietro, ne capitò uno sul primo piano di Monte Campo, festeggiato subito dai cacciatori; uno di loro se lo caricò sulle spalle, seguito da una frotta di ragazzi, e nel paese fu esposto a capo in giù, ammirato da vecchi, da giovani e fanciulli coi sorrisi più o meno canzonatorii. Dunque, niente paura dei lupi. Di orsi non se ne ha idea. La caccia dell'orso si fa alla montagna della Meta.
Rimosse le paure dei lupi e degli orsi, restano le bellezze della natura. Se l'arte e l'artista sono inseparabili, l'artista che va a Capracotta si sente di stare in mezzo all'arte; e, chi non è artista, sente l'arte nel più intimo dell'animo e diventa prediletto della natura. Il sofo da Verulamio soleva dire che un giardino è il più puro dei nostri piaceri e il ristoro più grande dei nostri spiriti, e che, senza esso, le fabbriche e i palagi altro non sono che opere manuali. Di fatto, si osserva sempre che, dove il secolo perviene a un certo grado d'incivilimento e di eleganza, gli uomini si danno prima a fabbricare con sontuosità e poi a disegnare giardini con la maggiore accuratezza, come se nei giardini consistesse la perfezione dell'arte.
Or bene, entrate nei boschi di Capracotta, passeggiate in quelle praterie, e lunghesso le sponde del Verrino e, se mai, arrampicatevi come capre, nelle stratificate balze, e rintanatevi come... volpi nelle basse tane... perdono, perdono! - e avrete la illusione di trovarvi nei giardini più fantastici, dove in limitato spazio sono raccolte molte e svariate bellezze naturali, e dove i polmoni si dilatano per dar posto a grosse onde ossigenate di purissima vita.
-
A. De Nino, Bellezze naturali di Capracotta, in «Il Secolo XX», V:7, Treves, Milano, luglio 1906, pp. 555-557.