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FARINOSA, CENTIMETRI SESSANTA

di Giuseppe Sabelli Fioretti (1907-1988)

Venerdì prossimo, se il diavolo non ci mette la coda, gli abitanti di Capracotta aumenteranno a dismisura. Vi farà allegra irruzione la grossa comitiva sucaina partecipante all'ottavo Convegno invernale d'Abruzzo.

Già l'anno scorso il bel borgo molisano ospitò la carovana e coloro che ne fecero parte conservarono della località un graditissimo ricordo; ci si sta volentieri a Capracotta, perché possiede i più bei panorami alpini dell'intero Appennino e perché i suoi abitanti vi trattano con autentica, affabile cordialità, come se foste di famiglia.

Iscrivetevi al Convegno Invernale d'Abruzzo, sciatori centro-meridionali, se volete vivere cinque giorni in perfetta beatitudine. Ma, una volta che siate a Capracotta, non vi fidate troppo ad andare in giro di sera o a dire freddure. Potreste incappare in una specie di associazione a delinquere, che l'anno scorso terrorizzò tutta la popolazione sucaina. Potrebbe accadervi, cioè, di passare nei pressi di qualche vicoletto e di vedere interrotte le vostre fantasticherie da quattro o cinque sacripanti, i quali non farebbero altro che afferrarvi, prendervi per i piedi e per la testa e tuffarvi in un bel mucchio di neve, lasciandovi liberi e dileguandosi solo dopo avervi infarinato per bene. Oppure di vedervi crollare addosso da un tetto, spinta dagli stessi individui, una vera e propria valanga di neve.

Un consiglio agli infortunati: andate a casa, fatevi subito scaldare il letto, seppellitevi sotto un mucchio di coperte e cercate di sudare. Sopratutto, non fate smorfie d'incredulità, leggendo queste righe; ci fu un tale, l'anno scorso che, ritenendosi al sicuro nel grazioso circolo locale, osò mettere in dubbio l'esistenza dell'associazione, mentre stava partecipando ad un'accanita partita di ponte. Cinque minuti dopo, fu sollevato con tutta la seggiola da individui mascherati, immobilizzato strettamente, trasportato attraverso le sale del Circolo e messo a contatto con la neve, avendo ancora in mano le carte da gioco. Povero Peppe Bavona! Più sfortunato di San Tommaso, non poté contentarsi di metterci solo il naso...

  • G. Sabelli Fioretti, Farinosa, centimetri sessanta, Olimpia, Firenze 1942, pp. 8-9.

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