LETTERATURA CAPRACOTTESE
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
Le arie popolari musicate da artisti capracottesi
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)

IMPRESSIONI E RICORDI D'ABRUZZO
di Maria Olgiati
Del castello non rimangomo che alcuni grossi massi di mura sgretolate e qualche moncone di spigolo che da lontano danno l'illusione di un'alta torre isolata. In mezzo ai sassi e ai cespugli fioriscono dappertutto bianchi, morbidi, profumati fiorellini dai petali così vellutati e incolori che mi rammentano la nostra nivea stella alpina. Il panorama da questa alta rupe sulla valle del Sangro e sull'Appennino Marsicano è bellissimo. Vedo in basso la pittoresca città di Castel di Sangro con le sue chiare e liete case che scendono fino al fiume. Sulla costa rocciosa di una montagna ho la visione gentile di Capracotta, paese elevatissimo e biancheggiante nelle sue numerose caselle sparse sul pendio boscoso del monte.
Il custode mi ha narrato il tetro dramma che si svolse secoli fa attorno a quella fortezza. Ricostruisco con l'aiuto della fantasia la fosca scena e vedo Lollio, il truce guerriero sannita che fugge dal campo romano, e inseguito, ripara su questa rupe minacciosa. Già l'assalto del nemico sembra fallito per l'orrenda bufera di neve che si è scatenata sul paese, quando un raggio di luna, forando le nubi e illuminando all'improvviso l'erta roccia, rivela ai romani l'accesso al castello. Lollio fu trucidato e il castello dislrutto. Dicono che nelle notti di neve e di tempesta, l'ombra accasciata del fiero guerriero si mostri irrequieta tra i ruderi deserti e silenziosi.
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M. Olgiati, Impressioni e ricordi d'Abruzzo, in «Quaderni Grigioni Italiani», I:4, Bellinzona, 1 luglio 1932, p. 228.