VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
Le arie popolari musicate da artisti capracottesi
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
NICOLA e DONATO PERILLI
(Capracotta, XVI sec. - XVII sec.)
Mastri campanari
È coverto d'embrici a quattro acque e con croce di ferro nella sua sommità ed è alto palmi 78, donde pendono due campane, cioè una grande che sta nel mezzo, alta palmi cinque ed ha di circonferenza palmi 14 e di peso cantara 18 dalla parte davanti della qualel sotto il primo cerchio, vi è una impresa della famiglia di Capua (quella de' Conti di Campobasso era costituita da uno scudo, quasi rettangolare, con gli angoli inferiori arrotondati, e terminanti al di sotto in punta poco sporgente, con fascia obliqua, listata d'ambe le parti, e scendente da sinistra a destra colla seguente iscrizione nel primo verso: «Ave Maria gratia plena Dmnus Tecum ora pro nobis Sancta Dei Genitrix ut Digni», nel secondo verso: «Efficiamur promissionibus Xpti. M. Donatus Perrilli de Capracotta me fecit anno Dni MCLXXVI», nel terzo verso: «Hoc opus effici fecit Petrus Antonius de Capua archepus struntinus».
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V. Ambrosiani, La chiesa badiale di S. Maria della Strada in Matrice, Jamiceli, Campobasso 1887, p. 54.
Donato Perilli, de Capracotta, a fondu en 1576 la cloche de l'èglise de Matrice, Archidiocèse de Bénévent.
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X.B. de Mountault, Les fondeurs de cloches en Italie, in «Revue de l'Art Chretien», XXXI:6, Lille 1888, p. 330.
Sulla campana grande della chiesa di San Giovanni del castello superiore perduta al tempo dell'ultima guerra: «In onorem Deo: Nicolas Capracottæ me fecit Anno Dom(ini) 1545 Tempore Procuratorum Tomasij Mariani, at Valerij Sconciafurni».
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E. Mattiocco, Segni sulla pietra. Iscrizioni e araldica della terra di Castel di Sangro, Itinerari, Lanciano 2003, p. 155.
Per quanto riguarda il Molise, il luogo di origine del maggior numero di fonditori è Agnone e nel catasto onciario di questa cittadina è documentato che le famiglie Cacciavillani, Camperchioli, Saia, Gentile, fossero fonditori di campane, nell'arco cronologico di tempo compreso tra il XIV e XIX secolo. Il secondo centro molisano più ricco di maestranze itineranti è stato senz'altro Guardiaregia dalla quale provengono quattro famiglie di fonditori, operanti tra il XVII secolo e il XIX secolo. Nutrito il gruppo originario di questa località, tra cui il Maestro Giovanni di Francesco autore, tra l'altro, nel 1685 di una campana per la chiesa trinitaria di Campobasso. Sempre molisani, Nicola e Donato Perilli originari di Capracotta. Una caratteristica particolare di questi fonditori era la loro mobilità, perché si spostavano dal loro luogo di origine per andare a fondere o a portare campane in posti in cui già operavano altre famiglie di fonditori.
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A. di Nardo Ruffo, Il Molise e le sue mani d'oro, Grafica Isernina, Isernia 2010, pp. 84-85.