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POLITICA E PENSIERO

di Andrea Covotta (1965)

Tutto parte dal ritrovamento del corpo seminudo di una ragazza ventunenne, Wilma Montesi, sulla spiaggia di Torvajanica. Il questore di Roma, Ennio Polito, sostiene che si tratta di una disgrazia: Wilma è morta per un malore in seguito ad un pediluvio. Ben presto le cose cambiano, alcuni giornali riferiscono che la ragazza, figlia di un falegname, ha frequentazioni con il figlio di un noto personaggio politico.

Il settimanale satirico, il Merlo giallo, pubblica una vignetta in cui un piccione viaggiatore porta nel becco un reggicalze. Chiara l'allusione al musicista Piero Piccioni, figlio del leader democristiano Attilio. La vicenda prende così un'altra piega, vengono alla luce particolari scabrosi, nella tenuta di Capracotta si svolgono dei festini e si fa uso di droghe. Wilma avrebbe avuto un malore dopo uno di questi incontri e sarebbe stata abbandonata sulla spiaggia. Esplode lo scandalo e Piccioni, ministro degli esteri, si dimette alla vigilia dell'arresto del figlio Piero che dopo un lungo processo viene però scagionato anche perché aveva un alibi di ferro: la sera in cui morì Wilma Montesi, si trovava con la fidanzata, l'attrice Alida Valli, circostanza confermata da altri testimoni.

Pietro Ingrao, che all'epoca del delitto dirigeva l'Unità, confiderà anni dopo, che la spinta alle indagini arrivò direttamente da Fanfani all'epoca ministro dell'Interno. Non c'è nessuna prova di un interessamento fanfaniano ma di certo il caso Montesi diventa una vicenda politica e si inserisce nelle manovre che accompagnano la fine dell'era De Gasperi e della componente popolare alla quale appartiene Piccioni, è l'inizio del periodo che coincide con l'ascesa di Fanfani al vertice del partito.

  • A. Covotta, Politica e pensiero. Storie e personaggi dei partiti del Novecento, Marcianum Press, Venezia 2024.

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