Al mattino il belato delle pecore e il muggito delle vacche si diffonde per il pendio; animali e uomini percorrono luoghi già abitati dagli avi e custodiscono memorie di gente fiera.
Quell'angolo di terra come una culla consente una vita semplice e frugale ai suoi figli, tra le sue pieghe scorrono vene d'acqua «benedetta dagli dei» che scendono dalle cime e si raccolgono in fonti preziose alle quali tutti possono abbeverarsi, quella dell'Eremita, più in basso quella del Duca.
Le attività contadine si muovono in uno scenario ampio che ogni giorno si misura con il dominio dei monti e il più vasto paesaggio a valle: l'occhio si perde alla vista dell'orizzonte, con il cambio delle stagioni vede mutare la dimensione dei chiaroscuri rocciosi, la sfumatura dei boschi distanti o dei campi vicini, poi la notte nel buio accendersi un anfiteatro di luci sparse.
Rimane il suono di qualche campanaccio o il lamento del vento ad evocare storie del passato anche molto remoto quando le genti sannite lottavano per difendere le loro terre e affidavano il destino alle divinità.
Flora Di Rienzo