Tendi la mano, bambina,
e coglimi una mela
credo sia proprio vicina a te;
grazie... avevo indovinato,
sento la buccia fresca e levigata
e pare che tocchi le tue guance.
Tu eri ancora in fasce
quand'io di quest'albero
alla terra feci dono
e con cura le radici ricoprii
con umore soffice e caldo
perché le proteggesse
dal gelo della notte.
E il pesco, dimmi, è cresciuto il pesco
che a fianco piantai del melo
perché adulti protesi i rami
volta creassero a riparare il sole
e fresca rendessero l'estate?
...Sì padre, quest'arco di foglie
sovra i tuoi capelli bianchi
che tu senti frusciare debolmente
è il patto che un giorno
le tue mani ansiose del futuro
hanno trasformato in realtà.
Certo...
ora capisco!
Allora son proprio queste foglie
che creano la notte a me d'intorno
e mi vietano di guardare la luce;
forse... se indietro potessi io tornare
fogliame men folto costruire
che non m'impedisse di vedere il giorno.
Ma... rientriamo adesso
ho freddo e il sole è tramontato,
voglio scaldarmi al fuoco del camino,
èè tardi... è buio e sono stanco.
Sì... il sole da tempo è tramontato
rientriamo: è notte fonda intorno a noi!
....Teneramente, la bambina
lo condusse per mano verso casa
e menò all'uscio il chiavistello:
Fuori, gli alberi nel cielo
s'agitavan nell'azzurro!
Ugo D'Onofrio