XXIV
Dalla stazione, don Salvatore si fece condurre direttamente a casa di Elisa abbasce 'a Starza. Il vetturino lo riconobbe e lo salutò cordialmente:
– Don Salvatore, che piacere! Per la prossima Piedigrotta ce deliziate cu na bella canzone da vosta? Stamme aspettanne tutti quanti! Tutta Nocera nun parla che ’e vuie! e che onore che tenite ’a fidanzata che è na nocerina! e che bella ragazza, donna Elisa!
L'uomo continuò a chiacchierare per tutto il viaggio che non fu breve, considerando che la Starza dista parecchio dalla stazione, e poi la carrozzella dovette inoltrarsi per stradine di campagna.
Il poeta lo ascoltava distrattamente e sorrideva, non rispondendo che a monosillabi; e d'altronde, qualunque cosa avesse detto, non è che importasse tanto al vetturino: quello che contava era che di sera, tornando a casa, avrebbe riferito tutto alla famiglia vantandosi di avere avuto come cliente il grande Salvatore Di Giacomo, quello della canzone "Marechiaro"... ah sì, ed anche "'E spingule francese"!
Poi, come Dio volle, la vettura giunse a destinazione e don Salvatore scese davanti alla villa di don Antonio Avigliano, il padre di Elisa.
Dall'interno lo avevano già avvistato, perché prima che potesse bussare la porta si aperse e la bella faccia di sua suocera emerse dalla penombra della casa.
– Don Salvatore! e vuie che facite ccà a chest'ora? Vi aspettavamo per sabato! È successo qualcosa, non mi tenete in apprensione!
Il poeta rimase interdetto: e ora che cosa poteva trovare per giustificare la sua levata di capo? Era partito così, d'impulso, e solo ora si rendeva conto che il suo gesto poteva apparire sciocco e infantile.
– No, signora, niente, niente... è solo che... Elisa è dentro? Volevo parlarle un momento, una sciocchezza, ma...
La donna sorrise e fece un viso comprensivo: "Ah, era l'amore! niente altro che l'amore! Don Salvatore ha completamente perso la testa per la mia figlia bella" pensò.
– Entrate, entrate... ma Elisa non è qui! È a casa di sua zia a San Giovanni in Parco! Ora la mandiamo a prendere, state tranquillo! Voleva stare un poco con la cugina, dovete capirla... entrate e accomodatevi.
"Dunque non è in casa, come sospettavo! A casa della zia! eh no, ci vado io a vedere se è vero", questi pensieri si aggirarono subito turbinosamente in testa all'uomo.
– Non vi scomodate, cara suocera... ho ancora la vettura fuori, ci monto e mi faccio portare a San Giovanni, così faccio una sorpresa alla mia Elisa.
E senza attendere risposta, don Salvatore si precipitò fuori, risalì sulla carrozzella e disse al vetturino:
– A San Giovanni in Parco, vai, di corsa!
Francesco Caso