XXXIV
Ma voi poi ve lo siete ricordato a don Alessandro? È lui, lo stesso prete che stava facendo un bel servizio a don Salvatore quando si era presentato a casa di Elisa per la prima volta. Con il mazzo di poesie "sporche" nella tasca della tonaca, stava per far leggere quei versi audaci al giudice, il padre di Elisa. Ne sarebbe derivato uno scatafascio!
Per fortuna era intervenuta la madre della ragazza che l'aveva fermato in tempo!
Questo tanto per definire meglio il personaggio: e tuttavia quell'uomo così ristretto di mente, bigotto fino alle estreme conseguenze, ebbe uno scatto di impulso che neanche lui seppe poi spiegare.
– Ma dove andate, don Salvatore? Tornate indietro! Mica ve sto dicenne che nun ve voglio aiuta'! Venite ccà, parlamme! Ma secondo voi a me fa piacere vedere quella povera uagliona che si intristisce? Per me è una figlia, e una figlia prediletta! La famiglia poi! Che signori, che gente perbene! Don Salvatore, statemi a senti': diciteme 'e cose cumme stanne overamente e poi vediamo che cosa fare! Va bene?
Il poeta capì che a quel punto non poteva più tirarsi indietro: doveva dire tutto a don Alessandro e poi affidarsi a lui, non c'erano altre strade.
– No, è che... Elisa una quindicina di giorni fa mi ha fatto uno strano discorso... che non poteva venire a Napoli, doveva andare a Capracotta con la madre, che per un po' non dovevamo vederci e via dicendo... Io mi sono offeso e me ne fino andato, poi... come si dice... tu mantiene accà, io nun molle allà...
– Agge capite tutte cose! Eeeh, ma chelle 'e femmene hanno ragione! Don Salvatore, voi vi dovete decidere! La ragazza la dovete impalmare! E mica la potete tenere lì al vostro servizio mentre gli anni passano!
– E questo mò che c'entra? Che cosa è questo discorso che mi fate, don Alessandro? Io a Elisa le voglio bene e me la sposo, ma...
– C'entra, c'entra, statemi a sentire! La questione è tutta lì! Ma non capite che Elisa vive in un piccolo paese e tiene tutti gli occhi addosso! Quelli aspettano solo che voi la lasciate! Mò già murmureiene che si è fatta grossa, e n'atu poche rimane pa vetrina! Ma ve le immaginate le zeppate che riceve la madre dalle compagne? Io le ho sentite una volta!
Il prete si mutò in volto e mimò una delle sue parrocchiane, tra le più assidue a battersi il petto durante la messa...
– Cara amica mia, – cominciò a parlare con voce fessa, al femminile – mia figlia si sposa, a diciotto anni... Come sono contenta, è l'età giusta!
– Senti, ma io te lo devo dire proprio: Elisa, tanto bella, ancora a perdere tempo dietro a quel... poeta, tanto più vecchio di lei! Per quanto pure lei ormai va per i trenta... Tu devi insistere, devi farli sposare! E se no, ognuno per la sua strada!
Affaticato dall'imitazione fatta, il prete prese fiato, poi concluse:
– E mò avete capito, don Salvato', in che guaio avete cacciato quella povera uagliona? Tutto il paese chiacchiera, le amiche vere consigliano, 'e mmeriose se spassane e mettono inciuci in mezzo continuamente! L'ultimo è che voi tenete per amante una grande attrice ed Elisa fa solo 'o cupierchie!
Prese di nuovo fiato don Alessandro e:
– Don Salvato'... ma veramente tenete l'amante, la grande attrice?
Francesco Caso