Qui ad Agnone
la rondine
nello stesso nido
dalle Puglie torna
al rintocco della primavera.
In alto
Monte Campo
da dove Matese,
le Mainarde,
la Maiella,
solitarie catene
all'orizzonte sfilano
nel loro gentile biancore.
E da Monte Campo
Prato Gentile
sulla cui neve
vive il passero
parco, solitario
e la lepre,
la cornacchia nera
carnivora
come faina in agguato.
E da Vallesorda
ancora Monte Campo bianco
che il silenzio avvolge
come l'edera il faggio,
come l'abetaia
il cuore del merlo.
Giacomo Garzya
Fonte: G. Garzya, Appennino, in «L'Appennino Meridionale», III:1, Club Alpino Italiano, Napoli 2006.