Da quando ho memoria, la piccola azienda agricola di 12 ettari situata nel Comune di Los Cardozo, nel dipartimento della Capitale, in provincia di Santiago del Estero, nella quale mio padre ci portava fin da bambini, egli l'aveva ereditata - dopo varie divisioni con altri eredi - dai suoi nonni, i proprietari originari, gli immigrati italiani Bernardino Bucci (alias Bernardo Di Bucci) e María Luisa Direncio (alias Maria Luigia Di Rienzo), entrambi nati a Capracotta, in Molise.
Nel 1989, mentre studiavo Ingegneria stradale presso l'Università Nazionale di Santiago del Estero (UNSE), ottenni una borsa di studio per studiare a Rimini, in Italia. Questo viaggio fu l'occasione per cercare quei documenti che dimostrassero le nostre origini italiane, giacché nessuno in famiglia aveva documenti ufficiali. Sapevamo solo che i nostri bisnonni erano originari di Capracotta e conoscevamo i nomi dei loro genitori, che erano stati dichiarati sui rispettivi certificati di morte argentini. Bernardino era il figlio di Sebastiano Di Bucci e di Maria Giuseppa Potena; María Luisa era figlia di Luigi Di Rienzo e di Maria Rosa Carfagna: dati che trovavano conferma nelle copie degli atti di nascita conservati presso l'Archivio di Stato di Isernia.
Grande fu la mia sorpresa, a Rimini, quando ricevetti la copia dell'atto di nascita di Bernardo Di Bucci, poiché lui ed io avevamo la stessa data di nascita. Egli era nato il 15 maggio 1860 a Capracotta, in Italia, ed io, esattamente 105 anni dopo, a Santiago del Estero, in Argentina. Inoltre, sono stato il primo discendente argentino ad ottenere la cittadinanza italiana e a mettere piede in terra capracottese nel 1990. Per me, un grandissimo motivo di orgoglio.
Il primo figlio nato dal matrimonio italiano tra Bernardo e Maria Luigia si chiamava José ed era mio nonno, padre di mio padre. Nacque il 23 ottobre 1893 e il suo certificato di nascita argentino fu rilasciato il 29 ottobre 1906, quando aveva già 13 anni, il che porta a domandarmi se Bernardo e Maria Luigia non fossero arrivati in Argentina già sposati (non siamo riusciti a reperire il certificato di matrimonio argentino) con un figlio registrato in Argentina all'età di 13 anni.
Questo mistero mi ha spinto a cercare ulteriori informazioni presso il Centro studi sulle Migrazioni latinoamericane ma senza risultati, poiché gran parte dei dati sono andati perduti. Forse questo dubbio potrà essere chiarito qualora a Capracotta venissero ritrovati gli atti di matrimonio di Bernardo e Maria Luigia e l'atto di nascita di Giuseppe.
Mio padre racconta che suo nonno italiano, appena arrivato a Santiago del Estero, aprì una bottega di fabbro in Mendoza, tra Independencia e 24 de Septiembre. Curioso il fatto che, nell'atto di nascita, egli risultasse figlio di «Sebastiano di Bucci di professione ferraio», il che significa che si dedicò ad un mestiere che aveva imparato dal padre. Pochi anni dopo acquistò alcuni ettari di terreno tra i comuni di La Vuelta de la Barranca, Los Cardozo e San Pedro, tutti sulle rive del Rio Dulce. Lì si dedicò all'agricoltura e all'allevamento di animali da cortile e coltivava anche un vigneto per la produzione del vino.
Oggi, parte di quella terra è di proprietà mia e dei miei fratelli e la conserviamo in quanto eredità dei nostri bisnonni italiani.
Carlos Enrique Bucci
(trad. di Francesco Mendozzi)