Mamma, dormi?!... Non mi senti?!...
Il suon della mia voce non rammenti?!...
Son qui vicino a te prostrato,
dal bel lungo cammino affaticato;
ho i brividi nel cuor, freddo di gelo,
ma il sonno è sì greve, che non senti?!...
Ho colto un fior per Te, lungo la strada,
laggiù nella scarpata
e Lello, lo ricordi il mio piccino,
m'ha dato, nel partir, per Te, un bacino,
m'ha dato a dirti, sai, cose innocenti,
ma Tu dormi tanto, mamma, non mi senti?!...
Vien giù muovendo lento, il fitto velo
della gelida sera
e in flebile preghiera,
l'ultimo tocco tremola nel cielo
e com'eco risponde il mio singhiozzo,
ad intervalli e poi si perde.
Qui, sul tuo letto rozzo,
ricoperto d'agreste verde,
scende caldo l'umor del mio dolore,
oh, non avverti il suo tepore?!...
Or l'ultimo sospiro d'esto giorno
va morendo tra i rami del cipresso
e con me vien piangendo qui dappresso,
l'ore fuggite ormai, senza ritorno!...
Oh, dolci giorni di sogni, tempo caro,
quando, mamma, tergevi sul mio viso,
il pianto, con amabile sorriso!...
La mia vita or non è che un pianto amaro,
ma la tua mano è fredda e nuda,
bianca di neve nella terra cruda
e i pianti miei, ahimé, son tutti vani!...
Buona notte, mamma,
ci rivedrem domani!...
Umberto Colacelli
Fonte: U. Colacelli, Voci del cuore, Tip. S. Giorgio, Agnone 2001.