La vigilia di questi campionati di zona 1950 è stata la più dinamica di quante ne ricordi la storia.
Avversità metereologiche hanno rischiato di farli rinviare. La neve si è sottratta alla costanza della stagione per darsi ai capricci del vento, dell'acqua, dello scirocco ed ha cambiato dalla sera al mattino, dal mattino al meriggio. Avversità traumatologiche hanno gettato sinistri presagi.
Anna Banco provando la pista di discesa è caduta fratturandosi un braccio mentre al silano Abate, in una paurosa caduta, toccava uno squasso traumatico che gli faceva perdere sensi e memoria per parecchie ore.
Ciò nonostante il successo delle gare è stato completo ed assoluto ed i risultati tecnici sono più che soddisfacenti.
Gli sciatori del C.U.S., molti dei quali esordienti, hanno costituito la nota nuova e giovanile di questi campionati e meritano tutto il plauso più incondizionato.
Nell'ordine dei benemeriti seguono lo Sci Caserta, gli Scarponi di Boiano e quelli di Piedimonte, i ragazzi di Capracotta (i cari ragazzi non mai abbastanza valorizzati e sostenuti), ed infine gli impareggiabili "Scorpioni delle Dolomiti" detti altrimenti "i falchi delle Ande" o "lucertole dei Faraglioni".
Sono costoro gli scalatori del C.A.I. Napoli, i giovani che hanno raggiunto in campo nazionale l'attenzione ed il prestigio e la stima degna del loro valore. Sono i Luchini, Lombardi, Franco Guerrini, Adolfo Ruffini, la Kühne, ed altri meno noti ma non meno impegnati dell'insanabile morbo delle montagne delle quali ne rivivono il fascino attraverso tutte le canzoni e cantandole, nei cori, danno tutta la suggestione e la poesia misteriosa delle vette.
Il Grande Albergo era gremito come ai tempi d'oro di Roccaraso, come ai tempi di quando gli alberghi erano dieci o quindici oltre le pensioni e gli alloggi privati.
Giovannino Cipriani con legittima soddisfazione ha annotato nel grafico degli ospiti la "quota 50" ed ha spiegato che quest'anno ha già raggiunto il cinquanta per cento delle ricezioni prebelliche.
E gremito era il Reale, albergo primogenito dopo la "rasura" crudele d'ogni casa e d'ogni cosa di prima, gremiti erano i campetti, infaticabili le slitte, c'era insomma tutta l'atmosfera delle grandi occasioni.
Gianni Perez, al centro della girandola festosa ha fatto... "come fa sempre" ed ha creato col suo "sistema" quell'aura di pathos e d'incertezza che poi sbocca nel successo indiscriminato. Quando Gianni Perez si accinge al varo di questi campionati è un vero castigo di Dio.
Alla Coppa Mario Castellano sono partiti 14 concorrenti. La neve ha favorito chi aveva più mezzi e chi non aveva sbaglialo la scìolina. Ha vinto superbamente Marco Potena, il formidabile atleta dalle sette mascelle leggendarie, il leone dal cuore di fanciullo e dall'anima angelica.
A Potena abbiamo sempre voluto un gran bene perché lui se ne fa volere ed oggi gliene vogliamo ancora di più. Finalmente ha messo il cervello nel gioco dei muscoli ed oggi ha saputo correre come deve correre un atleta che ha i mezzi suoi. Ha fatto il primo giro senza forzare. Ha dosato gradualmente così che quando è giunto il momento buono ha potuto ingranare la presa diretta e filare come il crescendo di una musica forte fino all'accordo finale ed all'applauso del traguardo.
Bravo Marco, e ti aspettiamo ai Campionati Italiani.
La gara di discesa per la Coppa Renato Perez preceduta come abbiamo già detto, dai nefasti presagi traumatologici di Anna Banco e di Abbate, ha segnato il trionfo di Alfonso Silvestri. Il pronostico si è avverato ed "Alfonsino" ha vinto da campione mentre la bufera infuriava con perversa violenza.
Nella classifica femminile primeggia Alma Dannecker; superstite anch'essa di quel sestetto universitario napoletano che fece parlare (ed ancora fa parlare di sé) è venuta giù con la solita bravura. Se fosse stata al traguardo anche Anna Banco avrebbe avuto più diretta avversaria. La classe invece delle altre concorrenti non le ha dato timori. Miryam Kühne ha mostrato un notevolissimo progresso di stile e si può essere certi che sarà un giorno la campionessa. Lo dicono anche i suoi "falchi delle Ande".
Emilio Buccafusca
Fonte: E. Buccafusca, I campionati di sci a Roccaraso. Marco Potena trionfa nella Coppa Castellano, in «Bollettino bimestrale del Club Alpino Italiano», V:2, Napoli, marzo 1950.