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Campo Ciccotti: storia semiseria di un quartiere di Celano


Il Campo Ciccotti di Celano (foto: E. Ciaccia).

Pensando a questa conviviale mi sono tornati in mente i ricordi dell'infanzia quando il nostro quartiere era densamente popolato, c'era una fiorente gioventù, un nutrito numero di anziani di cui andavamo fieri per la loro saggezza. Ogni famiglia aveva i suoi connotati, coloriti erano i soprannomi di cui ogni casato era orgoglioso: Campesante, Giachemette, Lincazie, Martegli, Chicchine, Naplitane, Giurgione, Carbunare, i Zurre, Crustine, Siciliane, Scazzose, Ribufagnale, Mancinelli, Facocchie, Tabacchine, Miscione, Lupone, Capunite, Ferrine, Taborre, Capurale, Liberte, Zampettone, Liggere, Callarale, Calatore, Fascluritte, Pazzitte, Fasciane, Cicciotte, la Cacciune, Cabulette, Chicone, Bufalette, Paparule, Cucchiere, Barbaruccie, Cazzlone, Palluttone, Cacazzitte, Ciancine.

A dare brio e vivacità al vicinato era la cantina di Giuvine e poi di Arturo, tante le sere passate all'insegna di Bacco e tabacco ma poca Venere. Quanti i segreti svelati dal bevitori che, dopo aver tranquillamente tracannato vari bicchieri di vino, si scambiavano confidenze non sempre piacevoli. Figura emblematica resterà Aminta, donna di raffinata bellezza che incarnava l'anima del vicinato. Ad aspettarci nella biglietteria del cinema "Italia" c'era Nanda la Segheria che, mentre lavorava a maglia, attendeva con impazienza il suo amato "Tex". Flicetta Ceres invece con i suoi capelli sempre neri, interpretando i nostri sogni ci prediceva lontane sciagure o imminenti fortune. A sventolar bandiera rossa ci pensava Carminucce Fasciane che, cosa insolita per quei tempi, da comunista convinto, seduto all'esterno della sua abitazione leggeva l'Unità attirando l'attenzione degli increduli passanti. Ricordo con nostalgia le serate passate con i miei amici coetanei adolescenti di allora a vedere la "televisione" in casa di Bicetta Mastrantonio che ci accoglieva con la sua scrosciante risata offrendoci dolci, bevande ma soprattutto tantissimo amore. Vicino a Bicetta viveva con la sua fantastica famiglia Renato i Fotografe che, con i suoi scatti tutti uguali, ci ha reso immortali. Come dimenticare i palazze 'nzolle i spine un tempo gremito di particolare figure Emilio Nufleppe, Pasquina Cimmichella, Annina la Bionda, Annina la Zorre, la cummare Peppinella, Elpidio, Villucce, Assunta Ferrine, Germano Torrelli, ora a far da guardiana è rimasta solamente Fiorenza, una giovane inqullina intrepida e coraggiosa. Sotto i palazze 'nzoll i spine c'era la bottega artigianale di Cesarine i Facocchie e le cantine annerite dal carboni di Pasqualino, Luigi, Calitto, Edo, Luciano, Geremia, venuti da Capracotta a Celano in cerca di lavoro e di fortuna. Pure il negozio di scarpe di Pietro e poi di Ezio Rufelone richiamava per la sua preziosa mercanzia, non solo i celanesi ma anche i forestieri. Un pensiero va anche a Vincenzone, lo zio di Bisteccone, e ad Augusto Cantelmi che già allora aveva "beatificato" Tommaso da Celano e parlava con calore della valletta che aveva conosciuto alla trasmissione televisiva "Lascia o raddoppia". Ricordo ancora i due tenori Sabatino Sciuscion e Augusto Giachemette, che cantava dalla sera alla mattina "Paloma", i cumbare Loreto i Calatore sempre sorridente e spiritoso. A rinverdire il vicinato ci pensò, alla fine degli anni Sessanta, con la sua numerosa figliolanza e con la sua allegria Carmine i Naplitane. Di recente sono arrivati nel nostro quartiere Tonino Biocca e Nicoletta meritevoli di cittadinanza per la loro creativa operosità. Prossimo a trasferirsi sarà Franco Pestili con la sua famiglia, a lui diamo i1 benvenuto. In questa carrellata, sicuramente ho dimenticato qualcuno, per questo vi chiedo scusa. Voglio infine augurarmi che le nuove leve sappiano ripopolare e dare lustro al quartiere, con lo sguardo volto al passato ma proteso anche verso il futuro che spero, sia per tutti pieno di serenità, pace, felicità e prosperità.

Zelinda Rosati

 

Fonte: https://www.facebook.com/, 11 agosto 2017.

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