Produzione declamata da D. Niccolino Falconi di Capracotta.
Cittadini dall'arpe dirompa,
suon di gioia, d'omaggio, di fè.
Questo giorno, sia giorno che rompa
l'onta iniquia che un Fato ci diè.
Nell'auretta che il giorno c'invia
presso sera dai monti ove muor,
nei rintocchi dell'ave Maria
si confonda il mio canto d'amor.
Col gorgheggio del semplici augelli
che salutano l'alba del dì
deh! sentite miei cari fratelli
il mio canto che canta così.
Se tra il fiero clamor delle squadre
jeri il genio s'ascose e tremò,
oggi ai dolci richiami di Padre
scioglie il canto ch'amore inspirò;
sia che l'alba l'oriente rischiari,
sia che l'astro nel sommo si sta,
sia che l'ombre la notte prepari,
voce arcana dicendo ci va.
Cittadini dall'arpe dirompa,
suon di gioia, d'omaggio, di fè.
Questo giorno, sia giorno che rompa
l'onta iniquia che un Fato vi diè.
Quei che siede sublime sul soglio
Acquaviva, tua Stella si fe,
nella notte del fiero cordoglio
essa un raggio di pace ti diè,
rischiarata dal candido raggio,
riscaldata da immensa virtù,
ti scuotesti dal dosso l'oltraggio,
e regina sorgeste allor tu;
ma regina con Cristo alla mano
ma bell'astro dell'astro maggior.
Del tuo nome lontano lontano
volò ratto la fama l'onor.
Tu nel colmo di gloria cercasti.
anche il raggio che pace ti diè,
nell'ebrezza di gioia bramasti
un sorriso dal labro del Re.
Quei che siede sul soglio sublime
con sorriso risposta ti dà,
e parola d'affetto t'esprime,
tuo fratello quest'oggi si fà.
Chi mi dona la lena del canto
che l'altezza ritragga del don?
Il prodigio di dono cotanto
uguagliare gli accenti non pòn.
Ei non rege non padre si è detto,
ma la palma fraterna ci dà;
quella palma stringiamo sul petto,
quella palma nostr'arma sarà.
Colla gioia dipinta sul fronte
deh! scordiamo quel tempo che fu;
dagli oltraggi futuri, e dall'onte
ci frangheggia Fernando quaggiù.
Rassembrati nel tempio di pace
su fratelli giuriamo la fè;
fede eterna costante verace
a Fernando nostr'inclito Re.
E dall'arpe fratelli dirompa
suon di gioia, d'omaggio, di fè;
questo giorno ogni affanno ci rompa
e ci stringa per sempre col Re.
Arcangelo Lotesoriere
Fonte: A. Lotesoriere, Versi declamati, Cannone, Bari 1850.