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Il canto del pastore


Madonnina Loreto Leo Paglione
G. L. Paglione, "La Madonna", 1996, olio su tavola.

Oh Monte del Capraro

che tanto ci sei caro,

tu metti sì, al riparo,

la nostra verità!


Madonna di Loreto,

noi rispuntiamo a maggio,

che splenda il Tuo bel raggio

col fior l'intensità!


Stella di Capracotta,

lume dell'Appennino,

faro col Tuo Bambino,

sempre ambiamo a Te!


È bello l'azzurro manto,

è verde tutto il Campo,

sei Tu il nostro scampo

che ci proteggi ancor!


Madonna, gli occhi ai montim

lontano or sono i trullim

scendiamo noi ai Tuculli

tra messe a brucecchiar!


Oh Madre, che tristezza

allascare i nostri affettim

sbarcare tra i dialetti

d'altre identità!


Lungo il cammin proteggi

le tante "pecorelle"...

ci sono i fuori leggi

nel buio a noi brucar.


Faro dei transumanti,

tenerezza per i viaggi,

dagli occhi Tuoi irraggi

virtuose nobiltà.


Divina dell'Appennino,

anima del Gargano,

immensa è la tua mano

che ci carezza amor!


Quando chiediamo aiuto,

ridarci la speranza,

sicura ottemperanza,

d'amore e di pietà!


Ecco di nuovo maggio,

il mese di san Michele,

mai e mai fu fiele

la spada lui impugnò!


Nelle terre là di Foggia,

infiammatasi la Morgia,

i pastori tutti in loggia

pronti a ripartir!


Camminando si va via

con i canti e tanti suoni,

tutti pacati e buoni

decisi nel marciar!


Avanti gli stendardi

delle confraternite,

l'orgoglio delle cernite

d'amore e carità!


I canti, oh Madonna,

si sprecano... per via

innanzi vai, Maria

e tutti siam con Te!


Sugli stralci del Molise,

in tratti a Carovilli,

si odono degli squilli

che fremono il tremar...


I suoni sono misti,

avanzano le campane,

le avvenenti note sane

affliggono... il rintoccar.


Si striscia per il Vasto,

avanti c’è l'Avellana,

la strada è paesana

che bello rilassar!


Nel camminar di botta,

al sole che stracotta,

appari, oh Capracotta

lacrime ad innaffiar!...


Torniamo al Tuo faggeto

in Casa di Loreto,

il bosco è tutto cheto,

ci stringe intenso amor!


Per questo, oh terra mia,

il sangue non più mi scotta...

ti rivedo o Capracotta,

Madonna, grazie a Te!


Torniamo noi da Foggia

tra fiumi, monti e piani

energici... sono i richiami

che abbiamo fatto a Te!


Che bella la Tua chiesetta

tra i vegeti della flora,

un canto, intenso, implora

nei bei riflessi d'or!


Tra i monti tutti in fiore

le onde son feconde,

le valli son gioconde

d'echi, un musicar!


Maria, sei Tu l'amore

di stuoli a noi profondi,

mille gli orizzonti

che bruciano al Tuo sol.


Astro dei nostri siti,

rientriamo da Canosa,

per Te la vita è ariosa

di pace e santità!


Madonna di Loreto,

rincasiamo da Lucera,

che bello tutto era,

ci hai largito il cuor!


Noi Ti ringraziamo

se al nostro cuor si sposa

l'esistenza più operosa

che gli hai donato amor!


Madonna com'è bello

tornare in questo sito,

ampio è l'appetito

per riguardare Te.


Eccomi in ginocchio

davanti al Tuo sorriso,

esprimo dal mio viso

tutto, e più non so!


Grazie e grazie mille

per avermi garantito

il buon che ho stabilito

prima di partir.


Sempre e d'ovunque io sono

guardo nel ciel le stelle,

l'esteso delle belle

lo vedo solo in Te!


Al cuore dei presenti

le fiamme son roventi,

mai saremo assenti

finché Dio vorrà!


Teodorico Lilli

 

Fonte: T. Lilli, Il canto del pastore a Santa Maria di Loreto in Capracotta, in AA.VV., I racconti di Capracotta, vol. III, Proforma, Isernia 2013.

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