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Capracotta, 30 anni di storia (V)


La Squilla di Capracotta

La Squilla e il 1913

Questi, a sua volta, per difendersi dai feroci attacchi della stampa agnonese, fondò "La Squilla", un periodico edito a Capracotta con il preciso compito di rispondere alle accuse e, a sua volta, di accusare pesantemente.

Ma, ritornando alle elezioni suppletive del 29 giugno 1913, queste videro contendersi il campo dal trio Mosca, Marracino e Piccoli; i votanti furono 3.568 che diedero al candidato agnonese 781 voti, a quello capracottese 1.597, e a Marracino 1.079.

Per mancanza del quorum richiesto nessun candidato venne eletto e, come legge imponeva, fu necessario ricorrere al ballottaggio che avvenne il 6 luglio 1913, con Mosca, unico candidato presente a causa del ritiro dei suoi avversari.

I votanti, però, questa volta furono solo 1.846 e Mosca venne eletto con 1.750 voti.

Ma la lotta non era ancora finita, perché, dopo tre mesi, a ottobre, Mosca avrebbe dovuto fare ancora i conti con le elezioni generali, specialmente con gli elettori, quasi triplicati in conseguenza della riforma elettorale.

E venne ottobre!

Dei tre candidati il Marracino, credendo di essere un intruso, ritirò la sua candidatura lasciando libero il campo.

In realtà si opinava la candidatura di Piccoli, il cui programma faceva da contraltare al vecchio schematismo moschiano, ma non poche imprudenze, commesse da alcuni facinorosi agnonesi, indispettirono i paesi del Collegio che ristabilirono l'equilibrio votando ancora lo "zio Tommaso", come preferiva essere chiamato.

Sicché Giovanni Piccoli restò ancora una volta soccombente, come soccombenti restarono l'Eco, "La Lotta" e "Il Rinnovamento".

Gli strascichi elettorali si protrassero per molti altri mesi ancora dopo le elezioni che avvennero in un clima rovente, sia in Agnone, per il tradimento operato da Ionata in favore di Mosca, sia in Capracotta, dove alcuni parenti di Mosca decisero di non votarlo; in ambedue i casi fu fatto uso anche di armi da fuoco e di oggetti rompivetri.

Si sa che Ionata, il traditore, fu costretto a riparare fuori Agnone e quindi cacciato a furor di popolo.

Poi venne la guerra e non vi furono più elezioni.

 

La fine del "predominio capracottese"

Al termine di questa, a cui Capracotta aveva immolato uno stuolo di giovani, ci si accorse che bisognava cambiare il sistema elettorale, istituendo dei Collegi interprovinciali.

Il Molise venne aggregato con il beneventano ed alla competizione del 1919 presero parte ben 7 partiti.

Mosca nel "Ferro di Cavallo", il Marracino nella "Stella Raggiante".

Anche questa volta la battaglia fu aspra ed in alcuni casi selvaggia; la guerra aveva influito a formare una coscienza diversa nei nostri, i quali abbatterono con violenza quel sistema corrotto che prima aveva governato indisturbato il Paese.

Il Ferro di Cavallo subì una clamorosa sconfitta e quindi anche Mosca fu costretto a lasciare la poltrona di Montecitorio.

Vinse Pietravalle e Marracino della "Stella Raggiante" e gli elettori - come in simili circostanze accade ancora - composero un sonetto che diceva:


La stella scintillante

che esce la mattina,

con tutti i suoi votanti,

evviva Marracino!

Evviva Marracino

ch'è entrato in Camerone,

povero zio Tommaso

ha fatto un gran fiascone!


Con questa sconfitta Capracotta non ebbe più il suo deputato: l'incantesimo era durato già troppo rispetto a quell'equilibrio che natura vuole: 1876-1919 ininterrottamente!

Anche la storia stava per subire una profonda modifica.

E così, signori, nella speranza di non avervi tediato, sono giunto al termine della esposizione di quanto troverete esposto nella mostra; con questa chiacchierata sono certo di aver contribuito, anche se in forma infinitesimale, alla ricostruzione storica di Capracotta, di questo centro caratteristico, dove i suoi abitanti vigiliano il verde, i monti e le proprie case come i benedetti fantasmi creati dalla natura, con un cuore sempre aperto al passeggero, tipico esempio di un forte popolo montanaro.


Antonio Arduino


 

Fonte: A. Arduino, Capracotta: 30 anni di storia, S. Giorgio, Agnone 1986.

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