Capracotta, Aprile 1885.
Il Consiglio Comunale di Capracotta, nella seduta ordinaria del 5 dello scorso mese, fu invitato a deliberare sull'importantissimo obbietto: «strada rotabile da Agnone a Castel di Sangro».
Questa strada fu già approvata dalla Camera dei deputati, nella tornata del 10 Maggio 1881 col presuntivo della lunghezza in chilometri 26, e della spesa in lire 610 mila.
Il Consiglio provinciale di Campobasso diede il parere che detta strada muovendo da Agnone attraversasse il territorio di Capracotta nelle contrade denominate: Passo della Regina, Peschete, Colle Carboni, Paduli, Monteforte, e quindi i territorii di Vastogirardi, e S. Pietravellana sino a Castel di Sangro.
Ma il Comune di Pescopennataro reclamò, ed allora il Direttore del Genio Civile, e l'Ispettore provinciale proposero delle varianti che sollevarono parecchi incidenti, e s'ebbe per risultato che si dovettero inviare gli atti al Ministero dei Lavori Pubblici per le opportune risoluzioni. Forse a Maggio e Giugno prossimo verrà un Ispettore del Circolo a visitare le località, e ciò è nei voti di tutti.
Il Consiglio Comunale di Capracotta; dopo lunga, pacata, e serie discussione; e ad unanimità di voti, deliberò quanto appresso:
Di invitarsi l'ingegnere Signor Ottavio Sarlo a studiare la linea in discorso, e se per lontana ipotesi trovasse la strada Agnone-Capracotta-Castel di Sangro più lunga e svantaggiosa di quella Agnone-Pescopennataro-S. Angelo del Pesco, studiare l'altra linea Agnone-Capracotta-S. Angelo del Pesco. Pongasi ben mente che Capracotta sta già costruendo un'altra strada comunale obbligatoria che si dovrò prolungare sino ai territorii di Castel del Giudice, e S. Angelo del Pesco presso alla strada provinciale Sangrina, e già si sono costruiti circa quattro chilometri che il Comune sarebbe pronto a rilasciare a beneficio della intera linea provinciale. Questo sarebbe a giudizio spassionato la strada più economica e più breve che l'Aquilonia dovrebbe congiungere alla Sangrina; ma conviene far silenzio su quest'altro ordine di cose, ed alle persone dell'arte l'ardua sentenza.
Far tenere copia legale della deliberazione al Signor Sindaco di Agnone con preghiera di farla appoggiare da quell'onorevole Consiglio perché esistendo tanta comunanza di interessi tra Capracotta ed Agnone vi sia anche, com'è da sperarsi, uniformità di voti.
Quanto ho scritto sin qui è il sunto della deliberazione presa da questo Consiglio Comunale, ed ora a me il permesso di aggiungere qualche altra breve osservazione.
Pescopennataro, con una fede ed una costanza degne invero di miglior causa, che non ha fatto per questa strada? Ha fatto stampare memorie; ha provato come è duro calle lo scendere e il salire per tutte le scale dei consiglieri, deputati, ed ingegneri di tutta la provincia, ha offerto a questa £ 52.000; ed in fine ha messo a viaggiare per tutte le contrade d'Italia una schiera di valorosi apostoli con la santa missione di predicare il verbo vero, ed usare qualunque efficacissimo mezzo per la completa conversione degli infedeli... Capracotta al contrario non ha fatto nulla di tutto questo; perché, oltre che sta dalla parte della buona causa, in qualunque tempo è stato sempre alieno di usare intrighi, e bassissime arti. Ora aspetta serenamente il suo fato.
Il Consiglio Comunale, con patriottico pensiero e ad unanimità di voti, deliberò pure di sussidiare ogni militare nativo del paese destinato a far parte di qualunque spedizione coloniale.
Il dì 14 Marzo, genetliaco di S. M. il Re d'Italia, venne festeggiato molto decorosamente. Come negli altri anni, alle ore dieci del mattino, fu cantato in Chiesa dal Capitolo un solenne Te Deum. Intervennero alla funzione il Municipio, Pretura, scuole, società operaie, Reali carabinieri, altre autorità e moltissimi cittadini del paese. Nella giornata furono elargite dalla Congrega di Carità, copiose elemosine, e così non potevasi festeggiare meglio l'Eroe del colera di Napoli.
Ottaviano Conti
Fonte: O. Conti, Corrispondenze della provincia, in «Aquilonia», II:7-8, Agnone, 16 aprile 1885.