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Capracotta bella


Capracotta anni 60
Capracotta, veduta col Monte Capraro.

Paesello di sogni e di amore,

dove senti odore di fiori,

la Maiella ti guarda invidiosa,

di questo mondo sei re.


Rit.: O Capracotta bella,

sono lontano da te,

notte e giorno piango,

il tempo non passa per me.

O Capracotta bella,

ti penso e ti sogno

e la Madonna nostra

non la posso scordare.


La montagna ti dà l'aria fina,

l'acqua fresca fatta di brina,

hai il cielo coperto di stelle,

ti incorona come una reginella.


Rit.


Il dialetto è sincero e nostrano,

il pane sa di "cappelle",

questo è il paese più bello

e più bello al mondo non c'è.


Rit.


Paese mio rimani come sei,

dove trovi giovanette belle,

facce rotonde di figli belli

per l'aria buona che hai.


Rit.


Amore, ti voglio portare

dove nasce l'acqua più fresca

e che canta: «La vita è festa

se a Capracotta stai».

Rit.

 

Questo mio componimento è piaciuto molto a qualcuno, che forse lo ha adottato e adattato in qualche canzone paesana abruzzese. L'originale è scritto in dialetto.


Alfonso Monaco

 

Fonte: A. Monaco, "Coccia di bronzo" si racconta. Alcuni ricordi capracottesi, San Salvo 2016.

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