Dal 1° al 16 settembre 1910 Campobasso divenne la capitale del formaggio italiano. Si tenne infatti la prima - e credo unica - "Esposizione di Caseificio Meridionale", promossa dalle istituzioni agrarie del Molise, ossia dal dott. Marcello Barone e dal prof. Guglielmo Josa (1870-1961), impareggiabile direttore della cattedra ambulante di agricoltura a Campobasso. Le cattedre ambulanti rappresentarono, per quasi un secolo, la più importante istituzione nel campo dell'istruzione agraria, rivolta in particolare ai piccoli agricoltori, con l'apporto degli ambienti intellettuali supportati da docenti e tecnici. L'attività delle cattedre ambulanti di agricoltura seguì e sostenne lo sviluppo delle aziende zootecniche che, da rozze ed antigieniche, divennero sempre più organizzate ed efficienti.
L'esposizione del 1910 fu dunque «l'occasione per il Molise per portare alla ribalta nazionale prodotti caseari che restavano, troppo spesso, solo ad uso familiare. Si sperava che la presenza di caseifici e cooperative di altre parti d'Italia, al pari dei mezzi tecnici per la lavorazione in esposizione, potessero fungere da sveglia rispetto al "sonno eterno" del territorio». Si pensi che alla mostra intervenne persino il ministro dell'Agricoltura Giovanni Raineri (1858-1924), un agronomo prima che un politico, un uomo «che aveva favorito con passione e competenza lo sviluppo dell'associazionismo della cooperazione tra i produttori agricoli». La mostra ottenne un grande successo, sia in termini di aziende presenti che per il concorso di pubblico.
Tra le tante aziende premiate, ne spiccano tre capracottesi, uniche in tutto l'Alto Molise:
Ditta Conti & Sciullo, medaglia d'argento dorato del Ministero di Agricoltura per il pecorino e i caciocavalli;
Fratelli Conti fu Ruggiero, medaglia d'argento dorato del Ministero di Agricoltura per i caciocavalli;
Conti Tommaso, medaglia d'argento dorato del Ministero di Agricoltura per i caciocavalli.
L'esposizione, d'altronde, non si limitava ai prodotti caseari (formaggi a pasta filata freschi e stagionati, formaggi di latte pecorino e di latte misto, burri, manteche, ricotte, prodotti secondari e bevande di latte fermentato), alle preparazioni ed attrezzature, macchine e materiali per il caseificio, ai convegni su studi e ricerche in ambito caseario, bensì prevedeva anche una "Mostra dei Tratturi", ossia costumi, attrezzi e fotografie che illustravano la storia dell'allevamento e del caseificio transumante. Questo è il punto che più mi interessa perché - non dobbiamo mai dimenticarlo - la storia gastronomica di Capracotta (dal pecorino alla pezzata) non nasce in paese bensì sul tratturo.
Le fotografie dell'Esposizione di Caseificio Meridionale di Campobasso furono commissionate ad Alfredo Trombetta (1879-1962), cresciuto a pane e collotipia nell'atelier del padre Antonio. Ada Trombetta, storica del Molise nonché figlia di Alfredo, affermò che il padre, per conto del Comitato della Transumanza, aveva realizzato la campagna fotografica a Capracotta in agosto, agli stazzi di Iaccio Vorraina e presso quelli della Montagna, al confine con S. Pietro Avellana, oltre ad aver fotografato, parecchi anni dopo, il pastore Sebastiano Di Cesare sulla Maiella.
È facile intuire quanto siano preziose quelle fotografie per chi, come me, da anni sta cercando di ricostruire e valorizzare la storia di Capracotta.
Stando alla bibliografia di Edilio Petrocelli quelle fotografie sarebbero conservate presso il MATP, il Museo delle Arti e Tradizioni popolari di Roma, situato all'Eur, a due passi dall'azienda per la quale lavoro. Per questo motivo quattro anni fa mi recai al museo ma non trovai traccia delle fotografie di Alfredo Trombetta. Forse riposano in qualche polveroso magazzino del museo - pensai.
Non mi rimase che scrivere al direttore del Museo delle Civiltà (nel quale era intanto confluito il MATP), prof. Leandro Ventura, per rintracciare quelle preziose testimonianze fotografiche d'una civiltà capracottese che non esiste più. Ventura mi rispose che «non risultano conservate nell'archivio fotografico di questo Istituto lastre di Alfredo Trombetta relative all'Esposizione di Caseificio Meridionale tenuta a Campobasso nel settembre 1910». Il funzionario responsabile, dott.ssa Marisa Iori, aggiunse che «l'archivio fotografico del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari rientra attualmente nelle competenze dell'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale». La ricerca si fece interessante.
La Iori, infatti, prese a cuore le mie richieste e andò a spulciare in archivio tra le fotografie storiche del Molise, riscontrando la presenza di «quattro belle immagini sui pastori». Le fotografie erano attaccate a un cartone di supporto, che impediva di vedere completamente il retro. Il lembo in basso a destra risultava leggermente scollato, consentendo di leggere il timbro Fot. Trombetta Campobasso, dato confermato anche dal catalogo delle fotografie storiche. Non sappiamo quante siano le fotografie realizzate da Alfredo Trombetta a Capracotta ma da queste quattro si possono desumere informazioni molto particolari sui recinti per la mungitura, sui cani da pastore e, soprattutto, si può ammirare la prima fotografia in assoluto sulla preparazione della pezzata.
Ho tentato di entrare in contatto con l'Archivio Alinari, acquisito dalla Regione Toscana, che conserva ormai da molti anni il fondo Trombetta. L'ex responsabile della Direzione Cultura e Ricerca, dott. Roberto Ferrari, si è dimostrato disponibile a favorire le mie ricerche e mi ha dirottato sul dott. Giorgio Van Straten, attuale presidente della Fondazione Alinari. Insomma, il lavoro sull'Esposizione di Caseificio Meridionale di Campobasso del settembre 1910, dopo quattro anni, è appena cominciato!
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
AcR, Esposizione di Caseificio Meridionale a Campobasso, in «La Provincia di Campobasso», XIV:7, Campobasso, 21 aprile 1910;
C. Colalucci, Società anonima cooperativa viterbese Ovis fra proprietari di bestiame ovino (salagione, esportazione formaggio pecorino romano): relazione al comitato generale dell'Esposizione di Caseifìcio Meridionale di Campobasso, Agnesotti, Viterbo 1910;
O. Conti, Folklorica pastorale capracottese, De Gaglia e Nebbia, Campobasso 1910;
A. Cravino, L'Esposizione di Caseificio Meridionale e il Congresso di Campobasso, in «Il Coltivatore», LVI:26, Casale Monferrato, 20 settembre 1910;
M. L. Di Felice, Il comparto lattiero-caseario sardo tra Ottocento e primo Novecento: l'impatto della modernizzazione, i riflessi sociali e antropologici, in «Rivista di Storia dell'Agricoltura», LV:2, Firenze, dicembre 2015;
Esposizione di Caseificio Meridionale in Campobasso. Settembre 1910, De Gaglia e Nebbia, Campobasso 1910;
F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016;
G. Saluppo, Il Molise e la Grande Guerra. Speranze, racconti, disillusioni (1911-1919), La Gazzetta, Campobasso 2014;
A. Trombetta, L'abbigliamento dei pastori, in E. Petrocelli, La civiltà della transumanza. Storia, cultura e valorizzazione dei tratturi e del mondo pastorale in Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e Basilicata, Iannone, Isernia 1999.