Nel 2021 sono stati pubblicati undici libri che, a vario titolo, menzionano Capracotta. Mi riferisco ovviamente a testi letterari scritti da autori non capracottesi, il cui rapporto con la nostra cittadina non è dunque scontato. Almeno tre di questi sono da ascrivere alla letteratura italiana contemporanea, pubblicati da grandi case editrici quali Piemme, Minimum Fax o Feltrinelli.
Il primo di questi è "I venturieri", un romanzo storico della molisana Carla Maria Russo, pubblicato il 30 marzo, in cui l'autrice prosegue il suo lavoro narrativo finalizzato a riportare in vita personaggi e famiglie vissute circa sei secoli fa, nello specifico il casato degli Sforza, i grandi signori di Milano. La «Capracotta...» che la Russo ha citato nel suo bellissimo romanzo è affatto imprevedibile e difatti lasciamo al lettore scoprire dove sia situata all'interno della trama, chi sia a pronunciarla e perché.
Il 16 maggio, tuttavia, è stato pubblicato postumo "Ciascuno è incalzato dalla sua provvidenza", il diario bellico e post-bellico di Eugenio Corti (1921-2014), il grande romanziere brianzolo che nel 1951 aveva dato alle stampe per i tipi di Garzanti "I poveri cristi", un romanzo nel quale raccontava la sua esperienza da volontario nell'esercito sbandato all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre '43. In quel gran bel libro Corti aveva narrato anche il suo soggiorno capracottese ma ora, grazie ai diari pubblicati quest'anno, siamo in grado di risalire con esattezza alle sue primitive considerazioni. Alla data del 30 settembre 1943, Eugenio Corti aveva infatti trascritto:
Ore 8 partenza. Ottimismo viaggiatori in attesa del treno. Sul treno allievo ufficiale proveniente dal Piemonte, (notizia cattura ufficiali e soldati ai lavori sul Po). Stazione di Crocetta. Andiamo verso il paese. Colazione alla masseria. Ore 11: in stazione. Arriva l'ufficiale tedesco. Nella campagna. Torniamo. Sul treno. Notizie contraddittorie alta Italia. La vallata del Sangro. Pomeriggio. Scendiamo a Sant'Angelo del Pesco. Salita a Sant'Angelo col soldato che viene da Trieste. Nei boschi di conifere verso Capracotta (salita fino a 1.500 metri). Prigionieri inglesi scambiati per tedeschi. Visita alla loro abitazione nella casa del romito. Uomo col mulo. Fuori dei boschi. A Capracotta. All'albergo niente posto. Dalla famiglia per mangiare. Dalla famiglia per domire (vecchietto). Pulci e cimici mentre dormiamo per terra. Nubi di mosche. Maiale in casa (km. 20 circa).
Non si comprende l'importanza di queste telegrafiche annotazioni se prima non si legge "I poveri cristi" o la sua riedizione rimaneggiata dal titolo "Gli ultimi soldati del re", certamente più facile da reperire ma meno intensa dell'originale. Il breve soggiorno capracottese durante il quale Corti si imbatté nei soldati neozelandesi - che inizialmente egli credeva inglesi - nascosti a San Luca, rischiara ancor di più la triste vicenda dei fratelli Fiadino, fucilati per aver dato rifugio a quegli evasi.
Il terzo grande libro a menzionare Capracotta è il freschissimo "Il grembo paterno" di Chiara Gamberale, pubblicato il 28 ottobre scorso. Qui la citazione di Capracotta non è alla cittadina in quanto tale ma diventa il pretesto per dar vita a un personaggio fittizio, tal Tonino Capracotta, «un professore di disegno tecnico che era arrivato al Paese dalla Piccola Città». La Gamberale, che ha chiare origini agnonesi, non è nuova a questo tipo di strategemmi narrativi, visto che nel suo racconto "Signorina Allergia" (2015) aveva utilizzato Capracotta come luogo di nascita dei genitori della protagonista, una ragazza che si stava confidando circa il fratellino "invisibile".
Lo stesso giorno in cui è uscito "Il grembo paterno", ha visto la luce anche un altro romanzo, "Cronache dalle terre di Scarciafratta", firmato da Remo Rapino, scrittore abruzzese che l'anno scorso ha vinto il prestigioso Premio Campiello. Ed anche questo romanzo menziona a modo suo Capracotta, in virtù del fatto che la trama è ambientata nell'immaginario paese di Scarciafratta, un nome oggettivamente buffo, come quelli di altri paesi italiani quali «Belsedere, Femminamorta, La Sega, Strangolagalli, Vagli Sotto e Vagli Sopra, Altolà, Capracotta, Bagnacavallo e Campacavallo, che l'erba cresce, e così a seguire di stranezza in stranezza, da ogni nome rombava una bella risata con i pagliacci a far festa». Ecco, appunto, se a qualcuno gli vien da ridere per il nome di Capracotta, ora sappiamo bene come chiamarlo: pagliaccio!
Anche nella cosiddetta letteratura minore sono stati pubblicati diverse opere che menzionano Capracotta ma ne voglio segnalare due in particolare. La prima è la silloge poetica di Cesira Donatelli, all'interno della quale è inserito il componimento "A Capracotta", che l'autrice ci aveva concesso in anteprima il 17 aprile 2020. La seconda opera è un romanzo giallo firmato dal bravo Marco Di Tillo, interamente ambientato in Agnone, la cui trama prende la mosse da alcuni omicidi avvenuti durante le vacanze natalizie nell'Atene del Sannio. Capracotta viene citata più volte, così come più volte è menzionata la Tavola Osca, la lamina bronzea dell'età sannitica che si rivelerà il volano narrativo dell'intera storia poliziesca.
Ci resta solo una domanda: quale sarà il primo libro del 2022 a citare la nostra amata Capracotta?
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
M. F. Arena, Pedalando sulle strade dell’altopiano. Storie, racconti e meraviglie di un viaggio in bicicletta sulla Sila Greca e sulla Sila Grande, Youcanprint, Lecce 2021;
N. Arena, I ministeriali, Youcanprint, Lecce 2021;
E. Corti, Ciascuno è incalzato dalla sua provvidenza. Diari di guerra e di pace (1940-1949), Ares, Milano 2021;
M. Delli Quadri, Il mondo di Maria, a cura di E. C. Delli Quadri, Youcanprint, Lecce 2021;
M. Di Tillo, Come lupi nella neve, Frilli, Genova 2021;
C. Donatelli, Nettare di luce, Masciulli, Catignano 2021;
G. Galotta, Il senso delle intersezioni, Graphofeel, Roma 2021;
C. Gamberale, Il grembo paterno, Feltrinelli, Milano 2021;
G. Marinelli e M. S. Rossi, Voci dal Molise: Francesco Jovine e Lina Pietravalle, Giovane Holden, Viareggio 2021;
O. Nicastro, Sono solo affari di famiglia, Ali Ribelli, Gaeta 2021;
R. Rapino, Cronache dalle terre di Scarciafratta, Minimum Fax, Roma 2021;
C. M. Russo, I venturieri. La travolgente ascesa degli Sforza, Piemme, Casale Monferrato 2021.