Dirò subito che il 2022 è stato piuttosto avaro in termini di letteratura capracottese, ossia di libri che hanno menzionato la nostra cittadina (ovviamente mi riferisco a quelli scritti da autori non autoctoni). Soltanto due anni fa parlavano di noi Renzo Paris e Mattia Feltri; l'anno scorso lo fecero invece Chiara Gamberale e Remo Rapino. Quest'anno il punto massimo - letterariamente parlando - lo abbiamo invece raggiunto grazie alla traduzione italiana del monumentale saggio di Donald Sassoon sulla storia del capitalismo globale, "Il trionfo ansioso".
Questa monografia capitale sul Capitale è un'opera divulgativa nella quale il grande storico inglese ha riversato anni di ricerche e di articoli inerenti il capitalismo - esistente in nuce sin dall'antichità -, quella rivoluzione sociale che, da John Locke in poi, ha permesso un reale, definitivo, progresso materiale del mondo occidentale. Sassoon analizza l'impatto che il capitalismo ha avuto, tra il 1860 e il 1914, sia nel processo di State building che in quello di Nation building, e in che modo le comunità nazionali, il welfare State e l'intervento regolatore dello Stato hanno contribuito a rafforzarlo. I critici del capitalismo sostengono che esso si fondi tanto sull'isteria della produzione quanto sulle crisi depressive, il che provocherebbe quella «ansia» che, nel saggio di Sassoon, è l'altra faccia della medaglia del «trionfo». Chi, come me, si professa liberale, è convinto che il capitalismo contenga in sé anche i rimedi per superare quelle crisi e farne un punto di forza. Semplificando al massimo, insomma, non c'è trionfo né ansia, bensì un cammino libero e comune verso il progresso. Libertà d'impresa e intervento dello Stato sono i capisaldi di ogni buona politica economica che si rispetti. Se il libro non apparisse già abbastanza interessante di suo, aggiungo che a pagina 86 si parla di Capracotta, case study d'un paese del Mezzogiorno sul finire dell'Ottocento che presentava scarse condizioni igieniche.
Anche il secondo libro di letteratura commericale è opera di stranieri. Mi riferisco a "The Book of Joe", scritto a quattro mani da Tom Verducci e Joe Maddon, celeberrimo ex giocatore di baseball nonché attuale allenatore dei Los Angeles Angels, squadra militante nella Major League americana. In quest'autobiografia narrata, Maddon parla anche dei suoi rapporti con Ralph DiLullo, «an East Coast scout from Capracotta, Italy, a village in the mountains east of Rome not far from Abruzzo, where Maddon's grandfather was born». Egli infatti cambiò il nome di famiglia, che era Maddonni o Madonnini, proveniente dalla provincia di Pescara.
Il 29 novembre c'ha pensato Massimiliano Ossini a riportare a galla la romanzistica capracottese col suo "I monti azzurri", in cui ha dedicato un bel paragrafo a «Capracotta, il paese delle bufere». Presenza fissa a Capracotta col suo programma "Linea Bianca", Ossini dimostra di non averci dimenticato affatto, anzi coglie l'occasione di un un nuovo libro per toccare argomenti che non aveva affrontato nel 2020 con "Kalipè": la toponomastica, il Giardino della Flora appenninica o la propensione alle bufere di neve.
Sempre nell'ambito della saggistica troviamo il divertente "Morsi e rimorsi" di Giovanni Greco, un aforismario della condizione umana, il cui intento è quello di riflettere sul panorama del passato, su fatti e vicende storiche che tanto avrebbero da insegnare. A proposito delle località dal nome stravagante, l'Autore afferma che in Italia «non manca il settore degli animali con Capracotta presso Isernia, Cantagallo presso Prato, Gattara a Rimini e Valgattara presso Monghidoro, Strangolagalli a Frosinone, Strozzacapponi a Perugia, Cozze a Bari, sino all'esilarante Ramazzano le Pulci a Perugia». Si pensi che Greco, ex professore ordinario di Storia contemporanea a Bologna, ha al suo attivo 265 pubblicazioni di cui 72 fra monografie e curatele.
Di chiare origini italiane, lo scrittore americano Dick Di Lano ha pubblicato a gennaio il suo primo romanzo, "You Can't Do That N****R", un'opera intimamente legata alle esperienze personali e familiari dell'Autore, ambientata tra una Pennsylvania cruda, luogo di nascita del Di Lano, e il profondo Sud degli Stati Uniti, in un teso conflitto tra emozioni sincere e lotta per l’affermazione. Leggendo il romanzo si scopre che il protagonista, Dickie stesso, è figlio di un emigrato capracottese giunto in America per lavorare, come altri suoi compaesani, per la più grande società ferroviaria del tempo, la Pennsylvania Railroad. Questa «novella», come la definisce Di Lano storpiando la novel (romanzo) americana, è la prova che Capracotta è una nazione.
A febbraio, invece, il prof. Giovanni Artese, il maggior conoscitore degli ultimi eventi bellici in Abruzzo e Molise, ha espressamente citato me e i miei studi nella nuova edizione aggiornata ed integrata del suo intramontabile "La guerra in Abruzzo e Molise", nello specifico nel primo capitolo, dedicato all'avanzata dell'8ª Armata britannica fino al fiume Sangro. Artese, infatti, rimanda i lettori alla mia "Guida alla letteratura capracottese" per «un approfondimento delle vicende di Capracotta». Sono davvero molto orgoglioso di questa menzione perché significa che le mie ricerche, limitate nello spazio ma non nel tempo, possono tornare utili per studi più ampi e complessi.
In estate la prof.ssa Paola Di Giannantonio ha dato alle stampe la versione definitiva della sua ipotesi interpretativa della Tavola Osca, l'ormai celebre lamina bronzea rinvenuta nel 1848 a Capracotta e attestante i riti religiosi della civiltà sannitica. Il lato più affascinante del saggio della Di Giannantonio - pensato a mo' di intervista - sta nell'aver scovato molti parallelismi tra le divinità e gli altari della Tavola ed alcuni riti e dialetti ancor oggi vivi in Abruzzo e Molise. Su alcuni di questi continua storico-religiosi nutro qualche perplessità, come nel caso della festa della Madonna di Loreto, che per l'Autrice ha attinenza con gli antichi Sanniti in quanto «la cadenza triennale della festa [coincide] con la cadenza del rituale della Tavola Osca e il connubio della terra con il femminile». In realtà la festa della Madonna di Loreto ha cadenza triennale da meno di 150 anni, tanto che nel Seicento la festa si teneva «a dì 8 di Settembre d'ogn'anno [...] e vi si lotta e corre a piedi, et a cavallo». L'apprezzo del 1671 rende quindi del tutto incoerente la cadenza triennale/biennale di alcuni riti della Tavola Osca con quella della nostra Vergine lauretana.
Per ultimi, Capracotta viene menzionata in due libri amatoriali: "Il patto con lo Stivale" di Gioacchino Grossi, romanzo a tema pasquale nel quale vi è una comitiva in viaggio a Capracotta; e "Viaggio in Molise con lentezza" di Giuseppe Cocco, un diario virtuale - e piuttosto approssimativo - su molti luoghi molisani di grande interesse, tra cui Capracotta, della quale l'Autore descrive cenni storici, toponomastica, attrazioni turistiche e bellezze architettoniche, il tutto corredato da coloratissime illustrazioni.
Speriamo che il 2023 sia un anno migliore per la nostra amata letteratura capracottese!
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
G. Artese, La guerra in Abruzzo e Molise (1943-1944), vol. I, Youcanprint, Lecce 2022;
G. Cocco, Viaggio in Molise con lentezza, Penisolabella, Roma 2022;
P. Di Giannantonio e F. Di Rienzo, La Tavola Osca di Capracotta. I riti dei sanniti tra ieri e oggi, Tip. Cicchetti, Isernia 2022;
D. Di Lano, You Can't Do That N****R, Dorrance, Pittsburgh 2022;
G. Greco, Morsi e rimorsi: il richiamo dell'aforista, Mimesis, Sesto S. Giovanni 2022;
G. Grossi, Il patto con lo Stivale, Youcanprint, Lecce 2022.
J. Maddon e T. Verducci, The Book of Joe. Trying Not to Suck at Baseball & Life, Twelve, New York 2022;
E. Novi Chavarria e V. Cocozza, Comunità e territorio. Per una storia del Molise moderno attraverso gli apprezzi feudali (1593-1744), Palladino, Campobasso 2015;
M. Ossini, I monti azzurri. In cammino sugli Appennini, Rizzoli, Milano 2022;
D. Sassoon, Il trionfo ansioso. Storia globale del capitalismo (1860-1914), trad. di P. Lucca, Garzanti, Milano 2022.