Chi ha studiato i rudimenti dell'economia politica sa che esiste un particolare fenomeno, detto self-fulfilling prophecies, che sta alla base di alcune crisi finanziarie, anche piuttosto recenti.
Semplificando al massimo, si può fare il seguente esempio: supporre che il tasso d'interesse aumenterà nei prossimi 6 mesi avrà come risultato l'innalzamento effettivo del tasso d'interesse, aumento che probabilmente avverrà prima dei 6 mesi profetizzati. Questo perché una profezia autoavverante attiva dei meccanismi che convincono il mercato che quel dato pericolo sia reale, per cui il mercato stesso metterà in atto dei meccanismi di autodifesa.
Ora facciamo invece un salto all'indietro nel tempo fino agli anni della Grande Guerra. Solitamente, tra le voci più comuni che si diffondono in caso di eventi bellici, ci sono quelle legate alla penuria e al rincaro dei generi alimentari che, di fatto, non sono che esempi di profezie autoavveranti.
Infatti, è dopo il disastro di Caporetto che le agitazioni popolari contro la guerra si fecero massicce, tanto che da lì cominciò anche a spargersi la voce - forse un adattamento italiota di voci francesi sull'inoculazione di germi di malattie contagiose nei bambini da parte degli invasori tedeschi - che lo Stato volesse sottoporre tutti i bambini a delle iniezioni avvelenate per debilitarli, farli morire ed avere così un minor consumo di derrate alimentari.
Stando alla lettera n. 464 del 17 aprile 1918 del prefetto di Campobasso al Ministero dell'Interno e recante per oggetto "Propagazione di notizie false e allarmanti" (in ACS, Prima guerra mondiale, b. 66, fasc. 128), quella voce, dopo aver fatto il giro d'Italia, il 26 marzo aveva investito pure Capracotta, dove si disse che «dovevano venire vaccinati tutti i ragazzi, e che tale operazione doveva essere eseguita colà da tre medici militari i quali però anziché il siero vaccinico avrebbero fatto uso di veleno per sopprimere i bambini per ordine del governo, allo scopo di non pagare più sussidi». Tale notizia allarmante ebbe diffusione immediata, al punto che i bambini che si erano recati a scuola furono ripresi dalle madri e molti di essi si astennero dal tornarci.
Verso la metà di aprile, la voce passò in Abruzzo, ad esempio a Castiglione Messer Marino, dove si vociferò che «sarebbero colà giunti alcuni sudditi nemici incaricati dal nostro Governo di procedere alla vaccinazione degli scolari, causando la morte dei bambini per non pagare i sussidi alle mogli dei militari». Anche qui diverse madri si recarono a scuola a ritirare i propri figli.
Col passare dei mesi, tuttavia, la voce si riassorbì da sé, ma è pur sempre interessante evidenziare come determinati meccanismi psicologici perversi diventino reali in un baleno. Un esempio che tutti ricordiamo è avvenuto nei primi mesi dell'emergenza sanitaria da covid-19 quando dai banchi dei supermercati sparirono improvvisamente farine e lieviti, in virtù del fatto che si era sparsa la voce che la pandemia ci avrebbe costretti a chiuderci in casa a tempo indeterminato, scatenando l'acquisto in massa di quei beni alimentari, causando inflazione e psicosi ad un tempo.
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
C. Bermani, Spegni la luce che passa Pippo. Voci, leggende e miti della storia contemporanea, Odradek, Roma 1996;
M. Lieberman e R. Hall, Principi di economia, trad. di E. Di Benedetto, Apogeo, Milano 2004;
F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016;
D. Salvatore, Economia internazionale. Teorie e politiche del commercio internazionale, Rizzoli, Milano 2022.