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Capracotta "sentinella"


Capracotta sentinella
Panorama di Capracotta negli anni '50.

Fra quei monti fatti a sella

verso oriente alla Maiella,

d'invidiabile condotta,

laborioso e rispettato,

vi è un paese situato

su gran massi a punta rotta,

Capracotta.


Tutta gente risoluta,

educata ed evoluta,

dal bracciante al proprietario,

dall'artiere al magistrato

(dei quali ultimi ne ha dato

molti; è scritto all'inventario

millenario).


Vivon come? Una porzione

con l'industria del carbone,

e non meno sembran nati

pel bestiame. Questi veri

redditissimi mestieri

son dai padri sempre stati

tramandati.

Nell'inverno, dal Natale

fino a tutto il Carnevale,

quale gioia in quelle sere...

Par che giri l'allegria

Per le case e per la via...

Mascherate, canto e bere,

che piacere!


Tutti dicon che quel canto

affascina e sa d'incanto,

di purissima dolcezza;

completato è da natura,

con quell'aria fresca e pura

par che l'alma ti accarezza...

Che bellezza!


È una provvidenza vera

pel malato che dispera.

Spesso, come ad ogni costo

se ne vedon, per guarire,

per sollazzo, per gradire,

specialment'è in luglio e agosto,

il più bel posto!


Capracotta "sentinella"

guarda, guarda dalla sella

dei tuoi monti i campi estesi.

Sia se sgrombro, o con la neve,

riconoscer ti si deve,

che t'invidiano i paesi

in tutti i mesi.


(giugno 1914)


Nicola D'Andrea

 

Fonte: N. D'Andrea, Le poesie di Nicola D'Andrea, Il Richiamo, Milano 1971.

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