Un piccolo nucleo di case in pietra fra le vette più alte del Molise. Questa è Capracotta, uno dei comuni più in quota d'Italia con i suoi 1.421 metri d'altitudine.
Il punto più elevato del territorio comunale coincide con la sommità del Monte Campo (1.746 metri). L'incontro fra tre regioni è vicino ed è segnato dalla lunga catena delle Mainarde, estremo lembo del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Il paese è una stazione climatica nota soprattutto a chi ama ritemprarsi in oasi tranquille, al riparo dalle rotte turistiche più frequentate, ma anche agli appassionati di sci di fondo: la bella zona di Prato Gentile è stata infatti più volte teatro di competizioni nazionali e internazionali di questa disciplina. In linea con la filosofia della villeggiatura a tu per tu con la natura, attorno al paesino sono stati tracciati ben 130 chilometri di sentieri segnalati, ideali per il trekking e, in certi casi, anche per le due ruote.
Le attrattive ambientali sono davvero tante. Nella zona si apprezzano gli ecosistemi tipici della quote medie appenniniche: splendidi boschi di faggio, abetine, radure e alpeggi che in primavera si presentano nella loro veste più seducente e colorata. Ogni tornante presenta scenari non antropizzati e panorami sempre diversi: da un lato le cime delle Mainarde, tutte sopra i 2.000 metri, e il grande massiccio della Majella; dall'altro le valli dell'alto Volturno e del Trigno, il Matese e tutto l'alto Molise.
Se poi si capita da queste parti in agosto, si avrà la fortuna di assaggiare la "pezzata", antichissima pietanza a base di carne di pecora preparata dai pastori durante la transumanza, nella grande festa campestre che si svolge a Prato Gentile.
Prima di imboccare uno dei tanti sentieri escursionistici ricavati fra queste montagne, vale davvero la pena di fare una visita al Giardino della Flora Appenninica (lo si incontra proprio sulla provinciale che collega l'abitato a Prato Gentile, a 1.550 metri d'altitudine). I circa 9 ettari di parco costituiscono un rarissimo esempio di "orto botanico naturale", perché la maggior parte delle specie botaniche che vi si incontrano sono spontanee ed endemiche della flora dell'Appennino centro-meridionale. La stessa architettura interna del giardino è naturale e non presenta segni di intervento umano, se si escludono le opere di sistemazione dei sentieri preesistenti e di miglioramento della fruibilità da parte di visitatori e studiosi. L'itinerario escursionistico qui segnalato è un percorso ad anello piuttosto breve (circa tre chilometri) che si sviluppa poco sotto i 1.400 metri d'altitudine, con un dislivello decisamente contenuto (150 metri). Altri sentieri, ben più impegnativi, sono descritti nelle guide in vendita nella zona.
L'Anello Di Nucci, intitolato a un socio del Club Alpino Italiano, prende il via a circa tre chilometri da Capracotta, in località Fonticella. Nelle vicinanze degli impianti di risalita per il Monte Capraro si apre uno spiazzo con una fontana e un'area picnic. Da qui partono anche i sentieri per il Capraro e il Cavallerizzo. Lasciata l'auto nel parcheggio si prosegue a piedi, in un primo tempo sulla strada asfaltata per Staffoli. Dopo 500 metri si notano sulla destra una tabella segnavia e un grosso masso con la segnaletica bianca e rossa del Cai, a indicare l'imbocco del Sentiero Di Nucci. Lo si imbocca in senso antiorario, affrontando un tratto in leggera salita fra begli esemplari di faggio e campi abbandonati. Poi ci si addentra nella faggeta, da attraversare sempre seguendo la segnaletica bianca e rossa sui tronchi, fino a una piccola radura che offre vedute incantevoli sul paese e sulla vallata sottostante.
Poco più avanti il sentiero sfocia in uno splendido anfiteatro naturale chiamato Coppo della Madonna. L'acustica perfetta lo rende un luogo ideale per ospitare concerti nella stagione estiva. Da qui gli amanti delle scalate possono raggiungere il prato della Crocetta (250 metri a sud-ovest) per affrontare il sentiero segnato che si inerpica fino alla vetta del Capraro (il più alto del Molise settentrionale). Il Sentiero Di Nucci rientra invece nel bosco per salire, in pochi minuti, in prossimità della cima del Monte Cavallerizzo.
A sinistra si contemplano lemura ciclopichee la porta d'accesso di un antico insediamento fortificato. Si tratta dei resti di una città fondata nel III secolo a.C. dai Sanniti, la fiera popolazione che per molto tempo sbarrò il passo all'espansione romana. Cento metri più avanti ci si ritrova su una roccia a strapiombo a 1.465 metri di quota: uno spettacolare balcone panoramico con vista sui monti del Matese, delle Mainarde e della Meta. In basso si nota il paesino di Vastogirardi con il castello e, nelle vicinanze, i resti del Tempietto italico (pure di epoca sannita).
Poi il sentiero punta verso nord, entrando nella vasta faggeta di Coste Acereta. In effetti si percorre un lungo costone roccioso, scendendo gradualmente nel bosco. Fra gli alberi si intravede l'altipiano di Monteforte con il suo impianto eolico. A un tratto il sentiero piega decisamente a ovest e inizia a salire fra le rocce. Dopo un tratto a zig-zag si torna a scendere in rettilineo mentre la vegetazione si fa meno densa. In un'altra radura si incontra la Fonte della Netta: dal vecchio abbeveratoio sgorga sempre acqua, sebbene non ci siano più greggi da dissetare. Infine si esce allo scoperto per ricongiungersi col tratto iniziale del sentiero e tornare, in poche centinaia di metri, sulla strada asfaltata.
Fonte: http://www.cercaturismo.it/.