La Chiesa dell'Immacolata Concezione di Guilmi (CH) è posta nella parte più alta del piccolo paese abruzzese. Costruita prima del 1568, venne ampiamente trasformata nel XVIII secolo ed oggi presenta un impianto a navata unica con transetto, la cui facciata, divisa in due registri da una cornice, è recentemente tornata allo splendore della pietra viva dopo la rimozione del rivestimento con intonaco cementizio. Quel che è interessa a noi è soprattutto il bellissimo portale in pietra, scolpito nelle forme del barocco meridionale. L'iscrizione posta sull'architrave di quel portale recita:
SVMPTIB(us) ECCL(esiastica) ET VNI
TIS AC MAXIMA POPVLI DEVO
TIIONE TEMPLVM HHOC AB
SOLVTVM FVIT ANNIS TRIB(us)
SEDVLO STVDIO R. ARCHIP(resbyteri)
D(omini) CAROLI RECCHIA EIVSQ(ue)
NEPOTVM D(omini) AMADEI, ET DE
ODATI SVB ARTI(fic)E M(agistro) CARMI
NE POLLICE: A CAPRACOT
TA A.D. 1766
I.M.I.
QVI LABORATIS VENITE
AD ME ET REFICIAM VOS
A.D. 1767
Traducendo l'epigrafe si ha: «A spese della chiesa, con gli sforzi congiunti della devozione popolare, questo tempio è stato terminato dopo tre anni di diligente studio dell'arciprete don Carlo Recchia e dei suoi nipoti don Amedeo e Diodato, sotto il maestro artigiano Carmine Pollice: da Capracotta nell'anno del Signore 1766. Gesù, Maria, Giuseppe, venite a me, voi tutti che siete affaticati, e io vi darò riposo. Anno Domini 1767».
Questo significa che il lapicida che realizzò il portale nel 1766 era capracottese, tal Carmine Pollice - un artista di cui non possiedo alcuna informazione -, e che l'anno seguente l'edificio sacro venne riaperto ai devoti. Non è secondaria la presenza dei due punti di interruzione tra il nome dell'artigiano e il luogo di provenienza (in latino a = da). Non si tratta infatti di «Carmine Pollice da Capracotta» ma di «Carmine Pollice: da Capracotta», il che significa che il portale fu realizzato nella nostra cittadina e poi spedito a Guilmi, il che lascia a sua volta supporre che il Pollice non fosse un mastro itinerante ma avesse una bottega per la lavorazione del marmo a Capracotta. E non è da escludere quanto dichiarato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio de L'Aquila, ossia che a Carmine Pollice sia da attribuire la costruzione della chiesa stessa.
Nel XVII secolo nel Molise (Capracotta, Carovilli, Montenero Valcocchiara, Rionero Sannitico, Vastogirardi ecc.) i marmorari locali erano pressoché surclassati dai maestri napoletani come Cosimo Fanzago (1591-1678), a cui seguirono quelli abruzzesi come Norberto Cicco (1659-1725). Carmine Pollice, probabilmente, è erede di quella tradizione marmorea che, dopo aver preso il largo dalla capitale del Regno un secolo prima, si era affinata sui nostri monti, assumendo caratteri propri.
Grazie alle ricerche di Ivan Serafini, posso segnalare altre due curiosità legate alla Chiesa dell'Immacolata Concezione di Guilmi, anche conosciuta col titolo di S. Maria Assunta. La prima è che il restauro del 1817 fu effettuato dal costruttore Vincenzo Ferreri di Pescopennataro. L'altra riguarda invece il pregevole organo ligneo, collocato sopra l'ingresso principale in una cantoria in muratura sorretta da colonne e bussola. Lo strumento è attribuito a Francesco D'Onofrio, lo stesso artigiano nativo di Poggio Sannita che tra il 1750 e il 1780 realizzò la parte fonica del "Principalone" di Capracotta. Difatti anche la cassa dell'organo di Guilmi è riccamente decorata: il prospetto è tripartito e diviso da paraste con motivi vegetali ed arricchito nei fornici da decorazioni lignee a motivi vegetali ed al centro da teste di cherubini, proprio come nel nostro caso.
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
V. Casale, «Perfezionare tutti li colori delle pietre»: il commesso marmoreo in Abruzzo e Molise, in V. Casale, Cosimo Fanzago e il marmo commesso fra Abruzzo e Campania nell’età barocca, Colacchi, L'Aquila 1995;
G. Meaolo, I vescovi di Chieti e i loro tempi, Il Nuovo, Vasto 1996;
F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016.