Il Cholera morbus si sviluppò nella provincia di Molise il dì 26 maggio, ed ha avuto termine il 21 ottobre 1837. I comuni attaccati dal morbo sono stati al numero di 138, la di cui popolazione è di 349.667 individui.
Sono rimasti vittima del morbo:
Sesso maschile 7.304;
Sesso feminile 8.580.
Il numero de' collerosi guariti è asceso a 43.266.
Si sono erogati:
Per spese in massa ducati 10.067,81;
Per sovvenzioni, e medicinali a' poveri ducati 7.038,60.
L'esito è gravitato:
Sulle casse comunali in ducati 12.575,56;
Sulle casse di beneficenza in ducati 3.540,38;
Offerte volontarie ducati 990,47.
Il danaro speso secondo le categorie riportate è stato amministrato ne' rispettivi comuni da' funzionari locali colla vigilanza, e responsabilità de' sindaci. Il conto sarà discusso dal Consiglio d'Intendenza, come ogni altra branca di amministrazione comunale.
Il male è stato più feroce ne' luoghi di maggior sudiciume, ed ove il seppellimento de' cadaveri si faceva nell'abitato, come nelle comuni di S. Elia, di S. Croce di Magliano, e di Ripabottoni. La malattia si osserva inoltre aver colpito di preferenza i luoghi prossimi al mare, a' fiumi, ed in generale presso tutte le grandi masse di acqua. Pochi siti di montagna furo aggrediti, e se vi è stato in qualcheduno di essi una forte invasione, come nel solo comune di Capracotta, ciò è derivato per cause estranee alla sua posizione, come per esempio, lo spavento ed un negligenza assoluta di un buon sistema igienico, a fronte della fatica in tempi estivi, cui gli abitanti si addicevano nella pianura, sì che ritornando nel comune defatigati eran colpiti dalla forza di una diversa temperatura, che gli faceva infermi. E per ultimo si è osservato, che nei comuni ove gli attaccati dal cholera hanno avuto maggiori soccorsi, il numero dei morti non ha serbato quella istessa proporzione che generalmente è conosciuta. E questo si è provato precipuamente ne' comuni di Campobasso, e di Ripalimosani.
Se nello specchio di qualche comune trovasi riportato un numero troppo esteso di ammalati colerosi guariti, facilmente ciò si comprende esser un errore, poiché la poca conoscenza di questo male al principio della invasione, ha contribuito a far denunziare tutti gl'infermi come collerosi.
Domenico Antonio Patroni
Fonte: D. A. Patroni, Quadro statistico della invasione, cammino e termine del Cholera morbus 1837. Campobasso 2 Dicembre 1837. Lavoro dell'Intendente di quella provincia, in «Il Fliatre-Sebezio», 86, Napoli, febbraio 1838.