I
Capracotta: Comune del Napoletano, provincia di Molise, circondario d'Isernia, mandamento di Capracotta.
Ha una popolazione secondo l'ultimo censimento (1862) di 2.838 abitanti (933 maschi e 1.905 femmine).
La sua guardia nazionale consta di una compagnia con 130 militi attivi e 50 di riserva: totale 180 militi. La mobilizzabile è di 90 militi.
Gli elettori politici sono inscritti nelle liste elettorali del collegio di Agnone, nel 1863 erano 48.
Ha ufficio postale proprio, e giudicatura di mandamento dipendente dal tribunale di circondario d'Isernia.
Pel dazio consumo è comune di quinta classe.
Il suo territorio produce in abbondanza cereali, vino ed olio, e possiede una sorgente d'acqua sulfurea, riconosciuta salutare dagli abitanti di questo e dei vicini comuni.
Il capoluogo è un grosso villaggio che giace in monte in luogo di buon'aria, 34 chilometri a greco di Isernia.
Vi si tiene fiera dai 7 ai 9 settembre.
Questo luogo, che trovasi ricordato sino dal tempi dei Normanni, fu posseduto in feudo da Andrea di Eboli, dai Cantelmi e dai Piscicelli.
II
Capracotta terra in contado di Molise in diocesi di Trivento, è lontana da Campobasso miglia 30, da Lucera 60, e da Trivento 16. La sua situazione è sopra di un monte, ove l'aria respirarsi molto sana. Tiene non però il territorio atto alla semina, ed al pascolo degli animali. Alla distanza di un miglio dall'abitato verso settentrione vi sorge un'acqua sulfurea, della quale fanno uso gli abitanti, e quegli altresì di altri luoghi vicini, per varie loro indisposizioni. Nello stesso uo tenimento vi sono i feudi di Macchia, di Lespinote, di Spedaletto, e di Monteforte, e nelle sue vicinanze anche il feudo delle Vicende piave. Vi è caccia di lepri, capri, voli, e similmente di molte specie di volatili.
La medesima esistea nei tempi normanni, ma niuno monumento vi è, che riguarda la sua fondazione.
Tralle molte terre, di cui investì il Re Alfonso nel 1457 Andrea di Ebolo, vi è quella di Capracotta come meglio si ravviserà nell'articolo di Civitanova. Nel 1648 si possedea da Aurelia d'Ebolo. Nel 1669 si possedea da Francesco Cantelmo. Passò finalmente alla famiglia Piscicelli.
La sua popolazione nel 1532 fu tassata per fuochi 118, nel 1543 per 134, nel 1561 per 164, nel 1595 per 248, nel 1648 per 254, e nel 1669 per 183. Nel 1800 ascendevano al numero di circa 1.170 i suoi naturali, addetti per la maggior parte all'agricoltura, ed alla pastorizia. Vi è qualche commercio con altre popolazioni, a cagione dello smercio di quelle derrate, che lor sopravanza, e per provvedersi di ciò che ad essi manca. Vi è un ospedale.
III
Capracotta è tra i Comuni dei quali non possiamo dare altre notizie, per l'apatia con che sono state accolte le nostre richieste dalle persone cui ci rivolgemmo, appunto per avere le notizie segnate nella scheda compilata per la nostra Corografia.
Pasquale Albino
Fonte: P. Albino, Corografia molisana, in «Gazzetta della Provincia di Molise», VI:63, Campobasso, 18 agosto 1872.