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Il cristogramma di via Carfagna


JHS Capracotta
L'iscrizione sull'architrave di via Carfagna, oggi scomparsa.

Sulla quarta pagina della cronaca molisana del "Quotidiano del Molise" del 6 aprile 1961 il nostro Felice Dell'Armi scrisse un articolo di "Note archeologiche capracottesi", attraverso il quale portò all'attenzione degli studiosi locali un'antica iscrizione presente sull'architrave di una finestra di via Carfagna. I successivi lavori di restauro in brecciatura e agli infissi hanno fatto sparire quella preziosa incisione lapidaria, che oggi sopravvive grazie alla fotografia pubblicata da Dell'Armi nel dicembre 2008 su Voria, il giornale di Capracotta, e che ho elaborato digitalmente qui sopra. In quel secondo articolo egli affermò quanto segue:

L'iscrizione all'epoca fu sottoposta all'esame di docenti dell'ateneo napoletano secondo i quali si trattava di un crittogramma cristiano che fra i tre puntini significava chiaramente Ave Maria. Le cifre arabe a destra, e cioè 179, sarebbero incomplete per l'usura della pietra; per poter individuare la probabile data della costruzione dell'immobile c'è da pensare ad un periodo che potrebbe essere compreso nel decennio 1790-1799. L'incisione in alto al centro e le tre a sinistra dell'iscrizione risultano incomprensibili.

Da una prima analisi effettuata sulla fotografia in questione credo che si legga chiaramente "IHS / AVE A^A", che è la trascrizione di "Gesù, ave Maria". Il trigramma cristologico IHS (o JHS) è stato diffusamente utilizzato dalla cristianità dal III secolo fino alla controriforma come nomen omen di Cristo (le prime tre lettere del nome greco Iesous sono appunto Ι, H e Σ) e quasi sempre la H veniva sbarrata in modo da formare una croce. Tuttora questo cristogramma viene spesso erroneamente interpretato come "Iesus Hominum Salvator", quasi fosse un semplice acronimo, ma viene pure utilizzato per esaltare il nome del Redentore nelle decorazioni delle chiese moderne. Il simbolo che sta nella parte alta dell'iscrizione, al di sopra delle lettere, è invece di difficile comprensione e merita un'indagine più approfondita poiché non sono ancora in grado di darne un'interpretazione affidabile.

Visitazione Capracotta
La Visitazione del Colombo (foto: A. Mendozzi).

Le cifre presenti al termine dell'iscrizione, invece, potrebbero - come sostiene Felice Dell'Armi - rappresentare una data incompleta, compresa tra il 1790 e il 1799. Tuttavia, focalizzando l'attenzione sul quarto numero, quello assente, non solo non è minimamente visibile alcuna traccia, ma non è visibile neppure un qualche tipo di rottura/usura della pietra tale da spiegare il distacco dell'incisione numerica. È plausibile invece che la cifra sia esattamente così com'è con una virgola tra 1 e 79, il che rimanderebbe al Vangelo secondo Luca, l'unico che contiene quel preciso versetto, in cui leggiamo: «per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace». Il versetto si riferisce al cosiddetto "Cantico di Zaccaria", un salmo che Zaccaria, marito di Elisabetta e padre del Battista, intona dopo aver assistito al miracolo che vede protagonista la moglie sterile che dà alla luce Giovanni, dopo che Maria, incinta di Gesù al terzo mese, era venuta in casa dell'anziana parente Elisabetta. Il versetto Lc 1,79 deve quindi essere ascritto alla fondamentale tradizione cristiana della Visitazione della Beata Vergine Maria, una festa liturgica che a Capracotta poteva contare su una potente confraternita eretta prima del 1629.

Per concludere, il cristogramma di via Carfagna credo che si riferisse a un fondo urbano della corporazione della Visitazione e Morte di Capracotta - forse era l'ingresso del primo rudimentale oratorio - di cui resta memoria grazie al prezioso scritto pubblicato dall'ultimo priore laico della congrega, l'avv. Amato Nicola Conti, e soprattutto alla superba statua lignea della Visitazione, opera dello scultore napoletano Giacomo Colombo (XVII sec.), che ancor oggi si può ammirare nel piano basso della Chiesa Madre, il locale che, a due passi dal cristogramma di via Carfagna, era il vero e proprio centro nevralgico della confraternita capracottese, sciolta ufficialmente nel 2007. Ultimi confratelli conosciuti: Mario Comegna e Ciro Mendozzi. Ultima guida spirituale: don Geremia Carugno.


Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • A. C. Conti, Memoria per la laicale Confraternita della Visitazione e della Morte eretta in Capracotta, Festa, Napoli 1859;

  • F. Dell'Armi, Note archeologiche capracottesi, in «Il Quotidiano del Molise», Campobasso, 6 aprile 1961;

  • F. Dell'Armi, Conserviamo il passato, in «Voria», II:5, Capracotta, dicembre 2008;

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016.

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