Mentre Napoli festeggia l'arrivo del Re Vittorio Emanuele, il sangue umano non cessa di versarsi a rivi nelle vicine province. Ci si racconta, dice il Paese del 25 di aprile, da persona venuta da Capracotta che mercoledì ultimo nelle vicinanze di detto paese una comitiva di circa 80 persone che cercava di passare negli Abruzzi, s'incontrò con una trentina di guardie nazionali, le quali non potendo resistere ad una forza tanto superiore per numero, furon costrette a piegare alla ritirata. I briganti le inseguirono fino al punto di sacrificarne 15 o 16. Il giorno seguente, cioè giovedì, mentre i briganti stavano riposandosi sdraiati in un campo di biade, furono sorpresi da un considerevole numero di soldati e guardie nazionali, e sì completamente battuti che appena 5 poterono fuggire.
Emilio Cipriani
Fonte: E. Cipriani, Notizie varie, in «L'Ingenuo», II:47, Livorno, 6 maggio 1862.