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Il corredo matrimoniale di Mariannina Mosca


Corredo matrimoniale
La prima pagina del corredo.

Nella società italiana del passato il matrimonio era considerato il solo destino possibile per una giovane che non aveva attitudine alla vita conventuale e, di qualunque livello sociale il matrimonio fosse, almeno fino agli anni '40 del secolo scorso, le famiglie cercavano di destinare le proprie figlie, ancora fanciulle, al casato più conveniente, affinché la proprietà restasse in famiglia e non venisse divisa perdendo così di valore, ed era, quindi, conveniente pensare in tempo utile alla preparazione del corredo.

L'insieme dei capi di biancheria e vestiario che una sposa portava con sé nel momento delle nozze, dunque, occupava l'intera infanzia ed adolescenza d'una ragazza; a partire dalla Prima comunione, le giovinette si dedicavano a tessere e  ricamare il loro corredo, la cui consistenza dipendeva dalla situazione economica familiare. Talvolta, le famiglie non esitavano ad indebitarsi pur di preparare un adeguato corredo matrimoniale alle loro figliole affinché non sfigurassero con la famiglia dello sposo e con la popolazione del paese, molto attenta a questo tipo di preparativi.

La dote (dòdda) della sposa, tuttavia, poteva comprendere, oltre al corredo e agli oggetti d'oro, altri beni: denaro, animali, vestiario ecc. Per tale motivo, gli sposi sottoscrivevano, davanti ad un notaio, un documento che riportava, in maniera precisa e dettagliata, tutto ciò che la sposa portava in dote.

Nello specifico, vediamo oggi il «correto matrimoniale» del 1928 di Mariannina Mosca, che assieme ai fratelli Pietro e Pasquale (il padre Giovanni era già morto) ed al futuro marito Fiore Carfagna, ella firmò su carta bollata (4 pagine) da 3 £. Qui di seguito vi è l'elenco dei 60 beni e del loro corrispettivo valore, probabilmente contrattato fra le parti in sede notarile:

Bene

Valore in £

Materazzi

2

350

Lana

50 kg

800

Cuscini

8

160

Camice

16

400

Musali

2

100

Salvietti

24

150

Sciucamani

20

300

Lenzuola

6

1500

1° letto: 2 federe e 1 piega

3

500

2° letto: 2 coprefedere e 1 piega

3

400

3° letto: 2 federe e 1 piega

3

350

4° letto: 2 federe e 1 piega

3

280

5° letto: 2 coprefedere e 1 piega

3

250

Federe liscie

28

400

Pignettone

6

185

Mandarelli

4

100

Coprepiedi

3

250

Coperta bianga

1

500

Coperta affascia di seta

1

200

Coperta di lana

1

300

Fazzoletti tascabili

 

36

Coperta gialla di cotone

1

150

Imbottita

1

150

Portiera

1

30

Tende

2

40

Cendre

1

25

Copre conolletta

 

30

Busto

1

25

Mutande

8

260

Copre busto

8

120

Sottane

7

210

Veste caffè di lana

1

150

Veste blù di lana

1

140

Veste grigia di lana

1

140

Veste verde di lana

1

150

Veste blù di lana serge

1

150

Veste sposalizio

1

100

Borsa

1

35

Vestaglia di cotone

1

120

Camicietta granata

1

30

Camicietta blù cotone

1

30

Camice grigio

1

30

Vesta pesanda lana cotone

1

170

Camicietta blù

1

30

Camicietta colori carli

1

50

Borse di cotone

12

150

Giacca bluse di lana

3

200

Mandarine

7

84

Campanelli

2

40

Scialli

2

200

Fazzoletti da testa

3

33

Copribicchieri

6

20

Calze

20

300

Sciarpe

2

80

Comò

1

300

Tira panni

1

100

Scarpe

5

300

Collana di coralli

1

50

Orecchino

 

35

Anello

 

30

A questo ben di Dio in termini di vestiario e biancheria da letto, i fratelli Mosca aggiunsero 3.000 £ «ingondanti» per un totale definitivo di 14.658 £ (circa 18.700 € attuali). In realtà, a ben vedere, vi fu un errore, per eccesso, di 140 £, che la famiglia di Mariannina sborsò in favore di Fiore Carfagna. L'accordo, comunque, si chiudeva così:

Io quì sotto firmato Mosca Mariannina dichiaro che rinungio [a] debito e capitale lasciato dal defundo mio patro [e] resto tutto a disposizione dei miei fratelli cioè resta a loro proprietà, e mi dichiaro di fargli rinungia a mano di notaio insequesto a quando lo richiedono [i] miei fratelli Pietro e Pasquale.

Mariannina Mosca, insomma, dichiarava di non avere più nulla a pretendere dai fratelli in termini di proprietà e/o di eredità, e sostanzialmente, siglando questo atto, rinunciava a qualsiasi futura impugnazione. Con una semplice firma, quindi, la donna usciva per sempre dal patrimonio di famiglia, evitando che questo si disperdesse presso famiglie estranee a quella del capostipite.


Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • O. Conti, Letteratura popolare capracottese, Pierro, Napoli 1911;

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016;

  • F. Mendozzi, In costanza del suo legittimo matrimonio. Sociologia del popolo di Capracotta desunta dai registri dello stato civile napoleonico (1809-1815), Youcanprint, Lecce 2021;

  • A. M. Restaino, Il corredo della sposa. Valore e tradizione, in «Basilicata Regione Notizie», 123-124, Potenza, luglio 2010.

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