Il 20 Dicembre scorso si celebrarono le nozze dei giovani sposi signor Conti Emilio, Ricevitore postelegrafico e distinta signorina Clelia Antenucci. La simpaticissima festa dell'amore si svolse sotto i più lieti auspicii, sciogliendo il voto ardente di due anime elette, realizzando il sogno dorato di due cuori che lo cullarono nella fede e nella costanza per ben dodici anni.
Nel pomeriggio si convenne nella casa della sposa ove furono serviti confetti e dolci squisitissimi. Poi si formò un corteo pittoresco sulla neve altissima accumulata dalla furiosa tormenta del giorno precedente, tutta smagliante di splendidi candori, in una giornata incantevole di calma e di sereno, tutta piena dei miraggi della luce, tutta vibrante di gioia e di poesia! Vi partecipò uno stuolo di elegantissime signorine ed una numerosa rappresentanza di parenti ed amici delle famiglie degli sposi. La signorina Antenucci indossò un elegantissimo abito di velluto scuro con splendidi ornamenti di ricamo in stile floreale, e la sua bellissima siluette si profilava decisa sullo sfondo chiaro dell'ambiente nevoso. Compiutasi la cerimonia civile al palazzo comunale (testimoni il pretore avv. Senerchia e l'insegnante Paglione), la simpatica comitiva pervenne in casa dello sposo, ricevuta dal Cav. Tito Conti e dalla sua distintissima signora D. Carmela. A causa dell'impraticabilità della strada d'accesso alla Chiesa la cerimonia religiosa si solennizzò nella sala di casa Conti, addobbata con fine buon gusto ed in cui fu improvvisato l'altarino. La sposa indossò l'abito bianco col serto di fiori d'arancio, e il rito della religione si svolse in un commosso e mistico raccoglimento. Dopo l'Arciprete D. Leopoldo Conti rivolse agli sposi parole bellissime di augurio e di morale cristiana e lo scrivente disse molto modestamente l'elogio nuziale affettuosamente benaugurante agli sposi carissimi. Furono quindi fatti gli onori di casa con squisita signorilità dai genitori dello sposo e specialmente dalla sua gentilissima sorella signorina Lina che fu infaticabile di cortesi insistenze nel far servire agl'intervenuti a profusione varie specie di dolci finissimi e di rinfreschi. La serata indimenticabile si protrasse fino a tardi lasciando in tutti il più gradito ricordo. Agli sposi gentili, cui sorride la vita in fiore, ancora e sempre gli augurii fervidi di immensa ed imperitura felicità.
Doni
Sposo: Fede e ricchissimo collier con perle orientali e brillantini;
Genitori dello sposo: artistico servizio da toilette in argento e cristallo e chéques;
Gentitori della sposa: orecchini con perle e brillantini;
Avv. Giovannino Conti, fratello dello sposo, e signora: ricchissimo servizio da toilette montato in argento ed artistico cofanetto porta gioie;
Avv. Giuseppe Antenucci, fratello della sposa: ricchissimo bracciale in oro verde;
Nicola Antenucci, fratello della sposa, e signora: splendido anello con brillanti;
Lina Conti, sorella dello sposo: elegantissimo paracqua per signora in seta S. Leucio con montatura di avorio;
Remigio e Sindaco Conti, zii dello sposo: chéques;
Pietro Carugno e famiglia, zio della sposa: ricco servizio per dolci in argento dorato;
Edelia Carugno-Antenucci, zia della sposa, e figli Arturo, Giovannina e Maria: broche in oro con brillanti e rubini ed artistico servizio da caffè per sei in argento dorato;
Ins. Giovanni Paglione e famiglia, zio dello sposo: elegantissima valigia in cuoio inglese con necessaire da viaggio in cristallo molato con guarnitura d'argento;
Vincenzo e Marianicola Bonanotte, zii dello sposo; chéque e broche in oro con perle;
Illuminata vedova Ditella, zia della sposa; chéque;
Giovanni Antenucci, cugino della sposa: artistica mensoletta da salotto con paesaggio e statuetta;
Antonino Antenucci, cugino della sposa, e signora; elegantissimo servizio di coltelli da tavola per dodici in acciaio con montatura di corno;
Maria Potena-Ditella, cugina della sposa: chéque;
Luigino ed Elio Antenucci, nipoti della sposa: scialle di crêpe de Chine;
Ferdinando e Federico De Socio, parento dello sposo: elegantissimo portabiglietti per signora in marocchino ed oro e portafoglio;
Antonetta Margherita Guarino e famiglia, parenti della sposa: ricco anello con rose;
Giacinto Conti, parente dello sposo: servizio di cucchiaini per sei, in argento dorato;
Arciprete D. Leopoldo Conti, parente dello sposo: pregevolissimo album di fiori naturali di Gerusalemme;
Giudice avv. Giovanni Senerchia: artistica anfora in argento;
Gaetano Bocchetti e signora: artistico portavaso in maiolina, dipinto a mano;
Can. D. Gaetano d'Aquila: servizio di cucchiaini per sei in argento dorato;
Giacomo Ditella e famiglia: servizio di cucchiaini per sei in argento dorato;
Giuseppe Falconi: servizio da scrittoio in argento;
Giangregorio Carnevale e signora: portafiori in argento cesellato;
Costantino Giuliano e signora: medaglioncino sacro con montatura in osso;
Cesare Mosca e famiglia: chéque;
Sebastiano Sammarone: elegante scatola con profumeria.
Giovanni Paglione
Fonte: G. Paglione, Echi molisani, in «Eco del Sannio», XXVII:12, Agnone, 3 febbraio 1920.