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L'epigrafe di Palazzo Conti-d'Alena


Capracotta palazzo d'Alena Conti
La lapide di Palazzo d'Alena oggi scomparsa (foto: O. Muccilli).

Fino a non molti anni fa all'interno del cosiddetto Palazzo dei Baroni d'Alena, sito in corso S. Antonio, era presente una grossa lapide, oggi non più al suo posto. Quell'epigrafe, che raccontava tante storie in una, sopravvive in una fotografia fornitami dagli eredi della famiglia Baccari perché, manco a dirlo, la pietra ricorda un evento storico della comunità capracottese di cui si resero protagonisti i fratelli Francesco (1673-1736) e Nunzio Baccari (1666-1738), entrambi vescovi. Grazie alla digitalizzazione dell'immagine, sono riuscito a decifrare quanto segue:


D.O.M.

ECCLESIAM HANC CVM EJVS UNICO AL

TARI IN HONOREM DEI & B. V. M. GRA(tia)RV(m)

ERECTAM A(b) FAMILIA BACCARI:

FRANCISCUS DE EADE(m) FAMILIA EP(iscop)US

THELESINUS FRATER GERMANUS NUNCIJ

EPI(scopus) BOJANEN. ALMÆQ(ue) URBIS VICESGE

RENTIS, PERMITTENTE ORDINARIO TRIVEN

TINO, SOLEMNI RITU DIE VII SEPTE(m)BRIS

MDCCXXXI CONSECRAVIT, & EAM

VISITA(n)TIB(us) DIE XVIII JUNIJ, IN QUA(s)

CO(n)SECRATIONIS HUOI TRA(n)STULIT

A(n)NIVERSARIU(m), QUADRAGINTA

DIES DE VERA I(n)DULGENTIA

PERPETUÒ CONCESSIT.


Dopo aver sciolto le abbreviazioni, grazie alla nuova fotografia in alta risoluzione di Oreste Muccilli, il risultato è il seguente:

A Dio Ottimo Massimo questa chiesa col suo unico altare in onore di Dio e della Beata Vergine Maria delle Grazie [è stata] eretta dalla famiglia Baccari: di quella stessa famiglia Francesco vescovo di Telese e il fratello germano Nunzio vescovo di Bojano e vicegerente dell'Alma Urbe, col permesso dell'ordinario triventino, con rito solenne il giorno 7 settembre 1731 consacrò e, nel visitarla, spostò ad oggi l'anniversario della consacrazione del giorno 18 giugno, e concesse quaranta giorni di indulgenza vera per sempre.

Le iscrizioni latine di questa epigrafe descrivono il rito di consacrazione al culto che i fratelli Baccari celebrarono nel Palazzo d'Alena a Capracotta il 7 settembre 1731, facendo slittare di tre mesi la vecchia data di consacrazione del 18 giugno. Ciò lascia intendere che l'oggetto di consacrazione, la ecclesiam, prima del settembre 1731 era sita in un altro edificio, probabilmente all'interno di Palazzo Baccari (l'ex asilo infantile): è chiaro che si tratta della Chiesa di S. Maria delle Grazie, eretta proprio da Donato Baccari dopo il 1546. L'anno 1731 segna evidentemente il definitivo passaggio del bel palazzo sul Colle di Capracotta dalla famiglia Baccari alla famiglia Mosca, coi primi che conservano come proprietà l'elegante palazzotto di corso S. Antonio, noto in seguito come Palazzo dei Baroni d'Alena.

Il trasferimento della cappella di S. Maria delle Grazie - che la lapide tramanda ai posteri - richiamò a Capracotta Francesco Baccari, vescovo telesino, e suo fratello Nunzio, vescovo bojanense e vicegerente di Roma, che visitarono e consacrarono la nuova cappella e che, a tal fine, determinarono che ogni anno, il 7 settembre, venissero concessi quaranta giorni di indulgenza. Nel 1731 Nunzio e Francesco Baccari erano pressoché anziani eppure non mancarono l'appuntamento familiare, forse allettati dal desiderio di rivedersi e di rivedere il luogo in cui erano nati e cresciuti, la vecchia casa, i parenti, l'aria pungente e odorosa d'alta montagna, prima di tornare ai propri sacri uffici.

L'ultima curiosità nata dallo studio di questa epigrafe è invece di natura lessicale: mi riferisco all'avverbio huoi, probabilmente una forma volgarizzata del latino hodie per intendere "oggi" e vicinissima al dialetto capracottese di auóje.


Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • L. Campanelli, Il territorio di Capracotta. Note, memorie, spigolature, Tip. Antoniana, Ferentino 1931;

  • M. Colabella, Le famiglie e i detti popolari di Bonefro, Amodeo, Milano 1983;

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Yuocanprint, Tricase 2016;

  • A. Di Sanza d'Alena, In cammino nel tempo. Percorso storico genealogico della famiglia Di Sanza d'Alena e delle famiglie collegate, dal XVII al XXI secolo, Ilmiolibro, Roma 2015.

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