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Epigrafi di illustri capracottesi


Nicola Trudi
La lapide commemorativa di Nicola Trudi a Campobasso.

Se volessimo intraprendere un tour internazionale sulle tracce dei capracottesi, questo sarebbe infinito, e non tanto perché i capracottesi, com'è noto, stanno ai quattro angoli della terra, ma soprattutto perché sono tantissimi, migliaia. E allora Vi propongo un tour virtuale alla ricerca delle epigrafi in onore dei capracottesi illustri, di quelle iscrizioni dirette a conservare o esaltare il ricordo dei compaesani resisi celebri al di fuori dei nostri piccolissimi confini.

In ordine cronologico, la prima epigrafe riguarda il matematico Nicola Trudi (1811-1884), tra i più illustri cittadini di Forlì del Sannio. Nel secondo volume della mia Guida ho fornito le prove che dimostrano come suo padre Stefano, mentre era maestro elementare a Capracotta, sposò nel 1803 la capracottese Rachele Carugno. Nonostante sia nato a Campobasso, Nicola Trudi deve quindi essere annoverato tra i cittadini insigni di Capracotta. Diventato nel 1850 professore al collegio di Marina di Napoli, un anno più tardi ottenne la cattedra di Calcolo infinitesimale presso l'università parteneopea. Sulla base dei rapporti intessuti con Carl Jacobi e Jakob Steiner, che nel 1844 avevano soggiornato a Napoli, fu tra i primi a tentare di migliorare la condizione in cui versavano gli studi matematici napoletani. I suoi contributi concernono principalmente la teoria delle funzioni ellittiche e i connessi poligoni di Poncelet; fu inoltre autore di uno dei primi trattati sui determinanti (i cosiddetti determinanti di Trudi), numeri che descrivono alcune proprietà algebriche e geometriche della matrice, pubblicato a Napoli nel 1862. La sua città natale gli ha tributato una lapide marmorea, posta all'ingresso del Convitto nazionale "Mario Pagano", che recita:

Oriundo di Forlì del Sannio nacque in Campobasso il XXI di Luglio del MDCCCXI Nicola Trudi che con l'insegnamento e nei molteplici scritti acquistò fama di matematico insigne presto conseguendo la cattedra che tenne con onore nell'Università di Napoli dopo che col vigore dell'ingegno e la tenacità del volere aveva trionfato degli ardui inciampi che circondarono la sua povera fanciullezza la sua laboriosa adolescenza.

Istituto Agrario Perugia
L'epigrafe commemorativa di Michelangelo Campanelli a Perugia.

Il secondo cittadino illustre è Michelangelo Campanelli (1891-1915), morto giovanissimo durante la Grande Guerra e seppellito nella Chiesa di S. Vincenzo. A Capracotta si parlò molto di lui perché il padre Luigi era stato sindaco del paese e più tardi avrebbe dedicato alla memoria del figlio l'irrinunciabile "Il territorio di Capracotta". Michelangelo - che portava lo stesso nome del nonno paterno - si era laureato il 4 luglio 1912 in Scienze agrarie, trattando nella propria tesi di laurea l'argomento che più lo appassionava: "Il miglioramento del bestiame nel Molise", tesi oggi conservata presso l'archivio storico dell'Università di Perugia. Nel 2015 il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali di Perugia ha pensato bene di riportare alla luce una lapide del '19, oggi posta nel complesso monumentale di S. Pietro - che vedete in fotografia - che omaggia Campanelli e 12 suoi compagni. Sulla lapide è scritto:

Alla memoria degli allievi del Regio Istituto Superiore Agrario Sperimentale: Balsari Andrea, Campanelli Michelangelo, Comez Alfredo, Duca Tarcise, Manganelli Luigi, Marini Adolfo, Frezza Vincenzo, Muzi Andrea, Pallotta Sesto, Pastore Tito, Sagramoso Pietro, Tassinari Pietro, Terrosi Mario, caduti per la Patria nella Guerra MCMXV-XVIII questo tributo d'onore Fondazione e Istituto decretarono IV Novembre MCMXIX.

Osman Carugno
La targa commemorativa di Osman Carugno a Rimini.

La terza targa in memoria di un capracottese è certamente quella dedicata al maresciallo dei Carabinieri Osman Carugno (1903-1975), che partecipò, assieme a Ezio Giorgetti, al salvataggio di un gruppo di profughi ebrei iugoslavi, spediti in Italia in residenza coatta come internati liberi. Per quell'eroico gesto il 17 giugno 1964 Giorgetti divenne il primo italiano ad essere iscritto nell'albo dei Giusti tra le Nazioni allo Yad Vashem di Gerusalemme. Analogo riconoscimento fu conferito nel 1986 alla memoria di Carugno. Il 6 marzo 2014 il Comune di Rimini appose un'ulteriore targa nel Parco XXV Aprile che recita:

Chi salva una vita salva l'Umanità intera per questo è un Giusto. La città di Rimini dedica questo giardino a tutte le persone che, durante le persecuzioni nazi-fasciste, non esitarono a rischiare la propria vita pur di salvare quella altrui ingiustamente minacciata e, in particolare, a quanti dal settembre 1943 al settembre 1944 accolsero, protessero e salvarono, fra il territorio riminese e il Montefeltro, 41 ebrei stranieri.

La quarta epigrafe della mia sintetica rassegna è quella che si può ammirare sul muro perimetrale del Richmond County Bank Ballpark di New York. A futura memoria, trovate infatti scolpita l'effige di Raffaele Di Lullo (1911-1999), nato a Capracotta ed emigrato negli Stati Uniti a soli dieci anni. In America divenne un ottimo giocatore di baseball professionistico ma, una volta appesa la mazza al chiodo, diede il meglio di sé nel ruolo di talent-scout. Grahame Jones, una delle più grandi firme del giornalismo sportivo, lo definì «il più grande scopritore di talenti». Sulla targa americana è scritto:

Ralph Dilullo is a familiar figure in the New York and New Jersey area. A great ambassador for the game of baseball. He gave many individuals within the industry their initial start. Dilullo scouted for over 50 years with the majority of service time between the Chicago Cubs and the Major League Baseball Scouting Bureau. Among the many players signed were Hall of Famers Bruce Sutter and Phil Niekro.

L'ultima pietra è quella che i tifosi del Taranto Football Club 1927, gli Angeli della Sud, apposero sulle mura dello stadio cittadino in ricordo di Erasmo Iacovone (1952-1978), indimenticabile bomber capracottese scomparso prematuramente in seguito a un incidente automobilsitico. Va detto che anche lo stadio della squadra tarantina e la via in cui è localizzato sono dedicate alla memoria del calciatore, e all'interno dell'impianto c'è persino un monumento in bronzo.

Dopo questo brevissimo tour virtuale, invito chiunque sia a conoscenza di epigrafi pubbliche in memoria di capracottesi illustri, a comunicarmi il sito esatto della lapide o della targa, così da poter aggiornare questo articolo e aumentare l'eco di Capracotta nel mondo.


Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • L. Campanelli, Il territorio di Capracotta. Note, memorie, spigolature, Tip. Antoniana, Ferentino 1931;

  • M. Capaccioli et al., L'astronomia a Napoli dal Settecento ai giorni nostri, Guida, Napoli 2009;

  • V. Di Nardo, Capracotta e la memoria della Grande Guerra: 1916-2015, Capracotta 2016;

  • E. Drudi, Un cammino lungo un anno. Gli ebrei salvati dal primo italiano "Giusto tra le Nazioni", La Giuntina, Firenze 2012;

  • N. Fergola, Trattato geometrico delle sezioni coniche, Flauti, Napoli 1851;

  • A. Goldis e R. Wolff, Breaking Into the Big Leagues, Leisure Press, Champaign 1988;

  • I. Gutman et al., I giusti d'Italia. I non ebrei che salvarono gli ebrei: 1943-1945, Mondadori, Milano 2006;

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, voll. I e II, Youcanprint, Tricase 2016-17;

  • G. Pittarelli, Nicola Trudi ed Achille Sannia, in «Giornale di matematiche di Battaglini», III:61, Napoli 1923;

  • P. Post, Foresight 20/20. The Life of Baseball Scout Ralph DiLullo, The Author, Los Angeles 1995;

  • R. Riccardi, Il prezzo della fedeltà. Storia di Giuseppe Giangrande, Mondadori, Milano 2016;

  • N. Trudi, Teoria de' determinanti e loro applicazioni, Pellerano, Napoli 1862;

  • Unione Cattedre Ambulanti d'Agricoltura, I nostri morti in guerra, Tip. dell'Unione, Roma 1921.

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