Una partita durissima, la sofferenza dei rigori. Infine l'esplosione di gioia. Hanno trattenuto a lungo il fiato i tifosi italiani per poi scendere in piazza per la festa. La nazionale italiana è tornata in finale agli Europei nove anni dopo. Ma di certo la situazione è diversa dal 2012; stavolta fuori dal campo e nelle piazze del Paese c'è da superare la sfida del rischio contagio. Una paura che però non ha fermato la voglia di brindare, come si può vedere da queste immagini in centro a Palermo.
Nessun maxischermo in piazza nel capoluogo, ma al termine della partita, la gioia è stata incontenibile. In tanti si sono riversati nelle strade con bandiere e trombette, con addosso i colori azzurri.
Subito dopo il rigore decisivo calciato da Jorginho è cominciata la festa con i primi clacson delle auto per i caroselli in onore dell'Italia. Affollate le strade del centro di Palermo, cori e fumogeni soprattutto davanti al teatro Politeama e al teatro Massimo. Scene di euforia che hanno riguardato un po' tutto il Paese, ancor di più nelle città dove era stata consentita l'installazione di proiettori e maxischermi.
Tra le aree dedicate ai supporter, quella a Roma in piazza del Popolo - tra le più grandi d'Europa - è stata accessibile solo tramite prenotazione almeno tre ore prima, con una capienza massima consentita di 2.500 posti e altri mille ai Fori Imperiali. Il tutto regolato da specifiche misure, come i segnaposto in terra per garantire la distanza.
A Milano, invece, per vedere la partita sui maxischermi si sono organizzati centri privati per i quali era comunque necessario riservare il posto mentre il Comune - per evitare caos e gruppi troppo numerosi di tifosi - non ha allestito spazi specifici. A Trento e Bolzano la cautela è stata ancora più alta: per evitare il ripetersi dei disordini verificatisi al termine delle partite precedenti, il sindaco bolzanino ha firmato due nuove ordinanze, identiche a quelle adottate per la partita di venerdì scorso contro il Belgio, confermando il divieto, esteso a tutti i locali della città, di vendere alcolici da asporto e bevande in bottiglie di vetro, dalle 20 alle 6.
Schermi un po' ovunque invece a Jesi, la città del ct azzurro Roberto Mancini nei giardini pubblici e nelle piazze del centro: qui già per Italia-Belgio era stato montato un maxischermo davanti al Palasport con un centinaio di persone a fare pic-nic sul pratone del parcheggio.
A Napoli, città dal tifo caldo per eccellenza, sono state allestite aree per i supporter in piazza, in centro storico e fuori dai bar di tutti i quartieri. Colori e sciarpe della nazionale nei luoghi che animano l'estate bolognese: uno dei più significativi all'Arena Puccini, dove per una sera - invece dei film - si è scelto di proiettare la semifinale. Un altro luogo insolto è stato il teatro Ariston di Sanremo, tradizionale sede del Festival della canzone. E se a Torino i cori da stadio hanno riecheggiato al Mirafiori Motor Village, le bandiere tornano a sventolare anche ad Alessandria, proprio dove fu issato per la prima volta il Tricolore italiano. C'è chi anche chi, a Pescara, ha intonato cori in spiaggia, nello spazio del villaggio "City Summer". Persino gli artisti si sono fermati per l'evento. A Cervere (Cuneo) Antonello Venditti ha spezzato in due il suo concerto per seguire il match con il pubblico e poi riprendere lo spettacolo. Aldilà del risultato, nel centro montano di Capracotta (Isernia) è stato reso omaggio a Raffaella Carrà con la canzone dal sapore italo-spagnolo "Fiesta".
Fonte: https://gds.it/, 7 luglio 2021.