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Farinosa, centimetri sessanta: 1930


Capracotta gare sci 1930
Sciatori romani sulle nevi di Capracotta nel gennaio 1930.

Venerdì prossimo, se il diavolo non ci mette la coda, gli abitanti di Capracotta aumenteranno a dismisura. Vi farà allegra irruzione la grossa comitiva sucaina partecipante all'ottavo Convegno invernale d'Abruzzo.

Già l'anno scorso il bel borgo molisano ospitò la carovana e coloro che ne fecero parte conservarono della località un graditissimo ricordo; ci si sta volentieri a Capracotta, perché possiede i più bei panorami alpini dell'intero Appennino e perché i suoi abitanti vi trattano con autentica, affabile cordialità, come se foste di famiglia.

Iscrivetevi al Convegno Invernale d'Abruzzo, sciatori centro-meridionali, se volete vivere cinque giorni in perfetta beatitudine. Ma, una volta che siate a Capracotta, non vi fidate troppo ad andare in giro di sera o a dire freddure. Potreste incappare in una specie di associazione a delinquere, che l'anno scorso terrorizzò tutta la popolazione sucaina. Potrebbe accadervi, cioè, di passare nei pressi di qualche vicoletto e di vedere interrotte le vostre fantasticherie da quattro o cinque sacripanti, i quali non farebbero altro che afferrarvi, prendervi per i piedi e per la testa e tuffarvi in un bel mucchio di neve, lasciandovi liberi e dileguandosi solo dopo avervi infarinato per bene. Oppure di vedervi crollare addosso da un tetto, spinta dagli stessi individui, una vera e propria valanga di neve.

Un consiglio agli infortunati: andate a casa, fatevi subito scaldare il letto, seppellitevi sotto un mucchio di coperte e cercate di sudare. Sopratutto, non fate smorfie d'incredulità, leggendo queste righe; ci fu un tale, l'anno scorso che, ritenendosi al sicuro nel grazioso circolo locale, osò mettere in dubbio l'esistenza dell'associazione, mentre stava partecipando ad un'accanita partita di ponte. Cinque minuti dopo, fu sollevato con tutta la seggiola da individui mascherati, immobilizzato strettamente, trasportato attraverso le sale del Circolo e messo a contatto con la neve, avendo ancora in mano le carte da gioco. Povero Peppe Bavona! Più sfortunato di San Tommaso, non poté contentarsi di metterci solo il naso...

Un'altra associazione molto pericolosa è la S.S.S.S. (Società Sucaina Sfruttamento Sacchi). La Milizia Universitaria è impotente di fronte alla diabolica abilità degli affiliati a questa setta. Basta lasciare un momento il vostro sacco di solitudine e siete sicuri, riprendendolo, di trovarlo alleggerito di tutte le cibarie. È perfettamente inutile effettuare ricerche della refurtiva: occorrerebbero i raggi X.

Fortunatamente l'attività di questa famelica associazione è molto diminuita da quando la valigetta, con relativa serratura, ha preso il posto del sacco da montagna.

 

Capracotta è stata la prima località appenninica, crediamo, dove siano stati tentati esperimenti di sci-kjöring. Fu la polisportiva signorina Giulia Orazi, sciatrice di vaglia, nonché detentrice del titolo nazionale femminile in fuoribordo e fuoriclasse del tennis da tavolo, ch'ebbe l'idea di requisire un cavallo ed adattarlo alle funzioni di locomotiva.

Fu così che i buoni capracottesi videro caracollare su e giù, stupefatti, il nobile destriero, trascinando nella sua scia la coraggiosa innovatrice e qualche ardimentoso allievo.

Tuttavia questa specie di allenamento equino non trovò imitatori. Forse perché di cavalli, nel grazioso borgo abruzzese, c'era penuria.

 

Adesso parlerò di Lello Cecchini, domando scusa, del Presidente per antonomasia. Lello Cecchini è un'istituzione dello sci romano; ed io non dubito di vederlo, un giorno o l'altro, erigere in Ente Morale.

Comunque, voglia Iddio che «Lello nostro» e l'eccellente professor Ottorino Conti, presidente dello Sci Capracotta, non s'incontrino spesso per strada. Io ho avuto la ventura di assistere ad una delle loro conversazioncelle e posso qui trascrivervela in tutte lettere.

– Oh, buon giorno, caro Presidente! Come mai alzato così presto?

– Così, Presidente caro; come state, caro Presidente?

– Benone, Presidente egregio; e voi, Presidente mio?

– Meglio di così, Presidente caro, non potrebbe andare.

– Bella giornata, eh, Presidente?

– Già, davvero, Presidente. Che ne dite, si deciderà a fioccare?

– Eh, Presidente, il barometro s'è alzato. Speriamo bene.

E così via, per un'oretta buona.


Giuseppe Sabelli Fioretti

 

Fonte: G. Sabelli Fioretti, Farinosa, centimetri sessanta, Olimpia, Firenze 1942.

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