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15 ottobre 1850: festa grande a Capracotta


Maria Teresa d'Asburgo
Maria Teresa d'Asburgo-Teschen (1816-1867).

Dopo la caduta di Napoleone la cosiddetta Restaurazione restituì il legittimo scranno a molte famiglie detronizzate dagli effetti della rivoluzione francese e delle guerre napoleoniche. Tra queste, ovviamente, anche i Borbone di Napoli, ai quali fu concesso di tornare al trono del neonato Regno delle Due Sicilie, derivante dalla fusione dei due stati precedenti. Per sancire l'unione definitiva dei regni il re Ferdinando IV di Napoli (nonché III di Sicilia) scelse il nome di Ferdinando I delle Due Sicilie (1751-1825). Dal 12 dicembre 1816 al 13 febbraio 1861 il Regno delle Due Sicilie fu dunque governato da quattro sovrani borbonici, il terzo dei quali, Ferdinando II (1810-1859), regnò per quasi trent'anni. Dopo la prematura scomparsa di sua moglie Maria Cristina di Savoia (1812-1836) - a cui nel 2014 la Chiesa ha riconosciuto il titolo di beata - Ferdinando convolò a nozze con l'austriaca Maria Teresa d'Asburgo-Teschen, da cui ebbe 12 figli.

Inutile dire che genetliaci e onomastici di sovrani e prìncipi erano oggetto di celebrazione in tutto il Regno, tanto che sul giornale militare-politico-scientifico-letterario dell'Araldo apparve una notizia di colore che oggi fa sorridere ma che, al contempo, offre una panoramica dell'élite capracottese di metà '800. La cronaca si riferisce ad un'adunanza effettuata a Capracotta il 15 ottobre 1850, giorno in cui ricorre la memoria liturgica di santa Teresa d'Ávila, onomastico della sovrana consorte di Ferdinando II.

L'articolo, firmato D. G. - che probabilmente è l'acronimo della testata su cui apparve in origine la notizia -, riporta dapprima «la narrazione dei due simulacri di guerra che ebbero luogo il dì 1 e 4 del corrente mese al di là del Volturno» per poi presentare un rapporto fornito dal nostro Bernardo Conti, sergente della guardia d'onore - ovvero borghesi militarizzati a cui era affidata la scorta alla Famiglia Reale nelle varie province del Regno -, a Francesco Bellucci, comandante militare del Contado di Molise. Il rapporto del sergente Conti è il seguente:

Signore, ricorrendo il giorno onomastico di S. M. la Regina N. A. S. non furono ultimi le Guardie d'Onore solennizzarlo vestiti in gran tenuta al numero di cinque non escluso il requisito di Leva signor Conti. A renderlo più glorioso io col Sindaco signor D. Amato Nicola Conti, col Giudice ed in parte il caporale signor Campanelli non che il capo urbano signor Falconi cercammo sovvenire tredici famiglie tra le più bisognose tirate a sorte, dando a ciascuna ducati due, affinché sollevate dalla miseria avessero partecipate della pubblica gioia. Nell'intero non mancò questa filarmonica compagnia ricreare lo spirito de' cittadini con armoniosi concerti, i quali echeggianti nell'aria resero più maestoso il giorno che mai non si vide il simile più bello e sereno. Da mane a sera percorsero le pubbliche strade infinoché a notte avanzata in mezzo a fuochi accesi, ed a splendide luminarie, si pose termine alla pubblica gioia con grida di evviva il Re, e la Regina nostri Augusti Sovrani.

Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • H. Acton, Gli ultimi Borboni di Napoli: 1825-1861, Giunti, Firenze 1997;

  • R. De Cesare, La fine di un Regno. Dal 1855 al 6 settembre 1860, vol. I, Lapi, Città di Castello 1900;

  • D. G., Regno delle Due Sicilie, in «L'Araldo», III:238, Napoli, 26 ottobre 1850;

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. II, Youcanprint, Tricase 2017;

  • M. Musci, Storia civile e militare del Regno delle Due Sicilie dal 1830 al 1849, Tip. del Poliorama Androsio, Napoli 1855.

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