top of page

Fistelia


Nicola Corcia

Ma nessuno ch'io mi sappia ha investigato l'etimologia del nome di Fistelia, del quale FISTUVIS e simili non sono che la pronunzia barbara, e questa ricerca, convalidata dalla scoperta delle monete con la detta leggenda del Contado di Molise, esser può di più forte argomento onde vieppiù attribuirla alla ragione che fu poi de' Sanniti, e ad accennarne la situazione.

Da' Lessici è noto che i Greci dissero Ισθλη la pelle di capra, sinonimo d'Ιξαλη. Alla prima di queste voci aggiungendosi il digamma, avremo Fισθλη, e con più facile pronunzia Fισθελη, d'onde Φιστελια, come nella leggenda delle dette monete. La leggenda barbara, o sannitica, io credo un'alterazione, o corruzione della denominazione primitiva, denominazione greca come i nomi di tutte le altre città di greca origine, che or vado riconoscendo nel Sannio in un tempo anteriore alla conquista de' Sanniti. Che se Fistelia dinota pelle di capra, la denominazione analoga di Capracotta guiderebbe a riconoscervi il sito della ignota città, ed a chi mi dicesse tal denominazione analoga non essere bastevole risponderei esservi pure un argomento di fatto quasi per dimostrarlo, dir voglio un grande recinto di mura ciclopee in una delle vette di Capracotta, nella più elevata situazione della Provincia di Molise; e ciò che più importa osservare si è che al di sopra di quelle rovine, e propriamente il così detto Fonte del Romito ad un mezzo miglio in circa dalle rovine istesse, ed a tre miglia da Capracotta, scoprivasi presso di antica muraglia la celebre tavola di bronzo con iscrizione sannitica, la più estesa che finora si conosca, e che riguarda, come sembra, culti e sacrifizii e molti e diversi numi, e con quella parecchie monete, tra le quali una ancora coll'epigrafe SIVUTSIB.


Nicola Corcia

 

Fonte: N. Corcia, Di alcune città greche nel Sannio, in AA.VV., Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia, vol. IX, Stamp. Nazionale, Napoli 1862.

bottom of page