Il nostro territorio è ricco di fontane grandi e piccole, per la maggior parte situate lungo i sentieri di montagna o i pendii boscosi; pochissime sono quelle adiacenti alle strade carrabili e fra queste spicca la Fonte del Cippo.
Fu costruita negli anni '50 in concomitanza con la realizzazione della strada carrabile Capracotta-Guado Liscia, sostituendo un cippo esistente da cui sgorgava acqua da una polla.
Il suo aspetto non corrisponde ad alcuna regola architettonica o costruttiva allora in vigore, difatti presenta la parte sinistra arrotondata e prevede una piccola prevaschetta al di sotto della bocca di emissione dell'acqua per differenziarne l'utilizzo umano da quello animale: si potrebbe congetturare che chi l'abbia progettata, vista la sua silhouette, si sia lasciato influenzare dalla Paolina Borghese del Canova.
I nostri genitori cominciavano a portarci come compagni di viaggio ed apprendisti garzoni durante i loro lavori di campagna sin da quando avevamo 4-5 anni, indicandoci quale fosse il corretto atteggiamento da tenere nei confronti degli animali durante le fase dell'abbeveraggio e della conduzione al pascolo. Noi, ingenuamente, prendevamo tutti questi affidamenti come un gioco perché, ai nostri occhi, questo sembrava!
La Fonte del Cippo se ne stava lì, sorniona, alla fine del lungo rettilineo, e senza proferire alcuna parola che non fosse il suono dell'acqua, era in attesa del nostro futuro "battesimo di fuoco".
Allora era consuetudine che al maschio venisse assegnato il lavoro pesante, come operaio nella ricostruzione post-bellica o come agricoltore, mentre noi, ragazzini imberbi con 6-7 anni sul groppone e una lunga esperienza acquisita sul campo assieme al "tutor", dovevamo contribuire al budget familiare. Da giugno ad ottobre cominciava infatti un nuovo incarico: da semplici garzoni a "dirigenti", quando per tutto il giorno dirigevamo e sorvegliavamo da soli le mucche al pascolo!
Dopo 2-3 anni, con le aumentate altezze e forze fisiche, senza concorso alcuno, veniva operato lo scatto di anzianità, per giunta senza neppure averlo richiesto, attraverso il più importante degli incarichi: da dirigenti a "governatori".
Il compito era più gravoso in quanto venivano utilizzate brusca, striglia e carriola per lo smaltimento dello stallatico nel posto di accumulo indicato, situato generalmente in un prato, e spesso questo nuovo incarico durava parecchi anni!
Tuttora, transitando con l'auto, per il semplice fatto di aver avuto a che fare con essa nei tempi addietro, nel subconscio sembra che la Fonte del Cippo voglia ricordarmi: "Non dimenticare mai chi sei e da dove vieni!".
Filippo Di Tella