La Fonte della Lama, assieme a quella della Terra Vecchia, di Carvilio e del Romito, si intreccia alla ricca storia capracottese. Essa è ubicata nella zona chiamata Le Guastre, precisamente sulla bretella di collegamento tra la "mulattiera autostradale M1-A1" (Capracotta Fundione-Casino-Santa Croce-Guastra-Agnone) e la "mulattiera autostradale M14-A14" (Capracotta Mattatoio-Macere-Meluccia-Macchia).
L'origine del suo nome non è dato a sapersi ma con molta probabilità deriva dal nome dell'alga verde che si forma sul bordo e all'interno della fontana e che in dialetto capracottese chiamavamo appunto lama.
La Fonte della Lama si trova in posizione quasi centrale rispetto a tre masserie Di Tella e agli inizi del '900 il Soprintendente per l'archeologia dell'Abruzzo Antonio De Nino, durante gli scavi all'interno della masseria di Gabriele Di Tella, rinvenne quattro tombe sannitiche.
Erano della cosiddetta prima età del ferro e avevano forma rettangolare con muretti laterali di pietre a secco e chiuse con lastroni di pietra grezza.
In una delle quattro tombe furono rinvenute una cuspide di lancia a foglia larga, una fibula frammentata, un gladio o pugnale lungo 82 cm., simile a quelli rinvenuti nella necropoli di Alfedena, e una breve catenina che faceva parte del pugnale medesimo.
È una delle poche fontane ad erogare costantemente acqua in qualsiasi periodo dell'anno, essendo alimentata superiormente dalla sorgente omonima ubicata in un prato dove, a primavera, sembra di essere nel Texas: l'unica differenza è che, al posto del petrolio, da più polle sgorga acqua che si innalza verso il cielo per oltre un metro!
Filippo Di Tella