Il Giardino della Flora appenninica di Capracotta è un orto botanico naturale realizzato nel 1963 grazie all'idea progettuale di Valerio Giacomini, che incontrò il favore della giunta comunale di allora, guidata da Carmine Di Ianni: un esempio di good practice che è piuttosto difficile rinvenire nel tessuto politico-amministrativo odierno.
Nel Giardino esistono due fontane di recente costruzione molto belle dal punto di vista estetico ma allo stato attuale è possibile ammirarne soltanto una, giacché l'altra è in restauro.
La Fontana delle Farfalle, quella funzionante, è un manufatto in pietra da cui sgorga l'acqua del serbatoio di Monte Ciglione. Il suo fontanile, vieppiù, ha conosciuto due forme. La prima era costituita da un pianale in legno appoggiato su rocce sparse con una piccola cannella che fuoriusciva da un grosso tronco. L'attuale forma, invece, realizzata da Lucio Carnevale e Michele Monaco, è quella di un fontanino in pietra cementata dove, tanto il piatto quanto lo schienale, sono del medesimo materiale.
Il minimo comune denominatore è che, oltre alle limpide acque, ci si inebria di lavanda (Lavandula) tutt'intorno. Inoltre, come ricorda il nome, il periodo migliore per osservare le farfalle è sicuramente luglio. Le farfalle svolazzano soprattutto quando fa caldo e il sole splende, ma se fa troppo caldo, si ritirano all'ombra o tra i cespugli.
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
F. Di Tella, L'oro blu di Capracotta. 100 miniere attive ed esaurite, Capracotta 2021;
F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016.