A Capracotta questa sorgiva di campagna veniva chiamata Fónd'Ariénde ma il suo nome, semplicemente, non significa nulla. È soltanto grazie alla "Pianta degli ex feudi di Cannavina", redatta il 31 ottobre 1812 dagli agrimensori Saverio Pulcino e Matteo Mascioli, che possiamo finalmente conoscere il nome originale della Fonte d'Argenzio.
Nel firmamento dei blasoni nobiliari napoletani, gli Argenzio (anche Argenio, Argencio od Argentio) hanno rappresentato una meteora; trattavasi, nello specifico, di una famiglia capuana col titolo nobiliare di Polignano a Mare, la cui arma era costituita da un trinciato d'argento e di rosso.
Non è possibile stabilire in che misura la fonte capracottese fosse legata alla famiglia d'Argenzio ma, allo stato attuale, questa sembra l'unica connessione etimologica possibile, ancor di più alla luce del matrimonio contratto attorno al 1625 tra Giulia d'Argenzio, figlia di Dezio, e Federico Carafa «nato da Don Antonio Carafa fratello di Don Ferdinando Duca di Nocera». La confusione che dominò la successione nobiliare al feudo capracottese tra la metà del XV e l'inizio del XVII secolo permette infatti di non escludere la presenza di un Carafa al titolo ducale di Capracotta, giacché questi «vennero in possesso dei feudi molisani per un intrigo fittissimo di parentele, successioni, vendite, usurpazioni, attribuzioni del Regio demanio».
Di certo appare incongruo che una fonte "di sangue blu" come questa non presenti un manufatto di pregio, poiché allo stato attuale essa è poco più di una sorgente temporanea, situata in località Passo della Regina, che s'ingrossa all'aumentare delle piogge e delle nevi.
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
B. Aldimari, Historia genealogica della famiglia Carafa, libro II, Bulifon, Napoli 1691;
F. D'Avino, La confisca dei beni agli eretici nella Napoli di età moderna, dottorato di ricerca, Università degli Studi di Napoli "Federico II", Napoli 2011;
C. De Nicola, Diario napoletano, vol. I, Pierro, Napoli 1906;
F. De' Pietri, Cronologia della famiglia Caracciolo, Stamp. Simoniana, Napoli 1803;
F. Di Tella, L'oro blu di Capracotta. 100 miniere attive ed esaurite, Capracotta 2021;
F. Jovine, Viaggio nel Molise, Casa Molisana del Libro, Campobasso 1967;
G. Masciotta, Il Molise dalle origini ai nostri giorni, vol. II, Pierro, Napoli 1915;
G. Reccho, Notizie di famiglie nobili, ed illustri, della città, e Regno di Napoli, Parrino, Napoli 1717.