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Fonti e sorgenti di Capracotta: la Fonte Sambuco


Vallone Incotte Capracotta
Il Vallone delle Incotte (foto: A. Mendozzi).

Il sambuco (Sambucus nigra) è una pianta angiosperma dicotiledone appartenente alla famiglia delle Viburnacee. Per le proprietà benefiche dei suoi fiori e delle sue bacche, il sambuco trova largo impiego in ambito fitoterapico come diuretico e/o lassativo.

Sul territorio di Capracotta esso è piuttosto comune e, nel caso specifico, ha dato nome anche ad un'antica fonte situata nel bosco del Vallone delle Incotte che, nella stagione fredda, porta molta acqua. Questa gola deve il suo nome non tanto alla natura calcarea della roccia quanto all'aggettivo latino incocta, nel senso di "bruciata": in quest'area, infatti, i capracottesi erano soliti preparare le carbonaie (cuatuózze) per la preparazione del carbone. Un'accezione di terra incocta altrettanto aderente è quella di "luogo imbevuto", il che spiegherebbe quanto detto circa la portata idrica del vallone stesso.


Capracotta Fonte Sambuco
La Fonte Sambuco (foto: F. Mendozzi).

La Fonte Sambuco (in capr. Fónde Sammùche) - che il maestro Domenico D'Andrea considerava «sorella, in un certo senso, della Fonte degli Angeli» di Sant'Angelo del Pesco - è una sorgente perenne con una portata media di 2,46 l/s ed è segnalata sin dal 1753 sulla cosiddetta Pianta Barosio come punto di ristoro del «tratturo antico». La sua particolarità è che il muschio copre omogeneamente tanto le rocce da cui sgorga l'acqua quanto i tronchi in cui essa cade, così da farla sembrare una pianta viva.


Francesco Mendozzi

 

Bibligorafia di riferimento:

  • D. D'Andrea, Storie capracottesi d'altri tempi, D'Andrea, Lainate 1995.

  • F. Di Tella, L'oro blu di Capracotta. 100 miniere attive ed esaurite, Capracotta 2021;

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016.

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