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Ghiaccio di casa, "prime luci" a Capracotta


Cascate Pisciarello Capracotta
Luca Maspes in arrampicata sulle cascate ghiacciate del Pisciariéglie.

Due giorni dopo la cascata del Peccato in Val Vomano io e Cristiano approfittiamo delle buone condizioni e decidiamo di andare a fare la cascata di Capracotta. Io non l'ho mai vista, a parte d'estate, quando lui una volta tornando da Frosolone me l'aveva indicata. Partiamo alle 7 e in un'oretta buona di auto siamo lì. Il posto è molto bello, aperto, la vista spazia. Troviamo delle tracce e in venti minuti siamo alla base; mentre cammino penso all'apritore Giorgio Ferretti, che la salì da solo nel '90...

Cristiano ha salito varie volte la cascata, quindi mi concede di andare avanti. C'è un primo salto, 13-15 m., un ripiano e un secondo salto di circa 40 m. Vado. Il ghiaccio non è ottimo ma il tiro è divertente, arrivo in sosta e recupero il mio socio che subito mi riprende in sicura. Si sta comodi, è una bella cengetta. Da qui osservo che in alto c'è una calotta grigia al centro della cascata, e intuisco che lì scorre un sacco d'acqua e quella parte grigia sarà spessa qualche cm... quindi per passare rimane la striscia di ghiaccio laterale, abbastanza stretta. Salgo.

Come prevedevo c'è un calottone vuoto al centro, bisogna tenersi ai lati... mi sembra fragile e non mi sento sicurissimo, ma piano piano vado su.

Esco, e mi godo il sole e il panorama mentre recupero Cristiano. Quando arriva ci scambiamo un'occhiata e un sorriso, autoscatto, e giù per il canale a sinistra della cascata.

Scendiamo veloci e alle 13:30 siamo a casa. Non mi sembra vero aver fatto una cascata in mezza giornata visto dove vivo... ghiaccio di casa mia, per sottile che tu sia... vabbè, le rime non sono il mio forte.

Comunque è stato un bellissimo lunedì mattina da cassaintegrato.


Luca Maspes

 
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