«Ma quanne ma' Capracotta ha cacciate le percòche?» dice un noto proverbio campobassano. Difatti «Capracotta è nota per il suo clima molto rigido, non adatto alla produzione della frutta, soprattutto quella di primavera, conosciuta come primizia. Quando ad una persona vengono attribuiti meriti non suoi, al di là della sua bravura, allora ci esprimiamo in questa maniera». Questa peculiarità prettamente invernale ha garantito al nostro paese, nel marzo 2015, l'ufficioso record della BBC e della CNN di Comune più nevoso del mondo (256 cm. di neve in meno di 24 ore), superando quello di Silver Lake in Colorado, attestatosi nell'aprile 1921 a 193 cm.
Ed è con tale intrepido fanatismo che riprendiamo la nostra avventura nei cunicoli della letteratura capracottese là dove l'avevamo temporaneamente abbandonata l'anno passato.
Ci apprestiamo a fornire al lettore quanti più contributi bibliografici su tutte le circostanze che inevitabilmente ammantano un paesino tanto adorabile quanto difficile, perché in fondo «questa è Capracotta: panorami stupendi avvolti dai colori più belli che il cielo d'Italia riesca ad assumere, cime arrotondate da una misteriosa mano che sembra esservisi posata per rendere più docile la neve, discese stupende lungo le quali anche i più piccoli provano l'ebbrezza della forte velocità, agganciati agli snelli sci che i pazienti genitori hanno costruito».
Protagonista del nostro libro sarà ancora lei, Capracotta, di cui nel primo volume avevamo indagato l'adolescenza e la giovinezza, e che si appresta ora a vivere una maturità che non desta serenità, bensì apprensione. Ieri inserita in quella «Terra Burrellensis [che] comprendeva il territorio esteso tra il medio corso del fiume Sangro e l'alta valle del fiume Trigno con i castelli di Castel di Sangro, San Pietro Avellana, Capracotta, Agnone, Pietrabbondante, Carovilli»; oggi villaggio alla riscoperta d'una propria identità nel caos amministrativo causato dalle discutibili modifiche al titolo V della Costituzione.
Eppure, al principio dell'ennesimo libro su Capracotta sorge spontanea la domanda: perché l'urgenza di una guida alla letteratura capracottese?
La sua utilità ci è stata ad esempio confermata nel corso del 2016, quando i capracottesi d'ogni dove hanno pubblicato ben 17 libri - eccettuando quei volumi che menzionano Capracotta scritti da autori esterni -, a dimostrazione di una vitalità culturale rarissima per una comunità tanto piccola: tutto ciò giustifica la necessità di ordinare e collezionare questa valanga di pagine stampate. Speriamo pertanto di aver già dimostrato ai lettori che il nostro tentativo non è patetica reiterazione di ricordi e storielle paesane ma un metodo serio, ragionato ed originale di mettere ordine nella sconfinata bibliografia su Capracotta.
Crediamo quindi di non dover dimostrare null'altro se non lasciarvi a quella patria nostra avita, «adagiata su un crinale che divide la valle del fiume Sangro da quella del fiume Trigno, con il Monte Campo e il Monte Capraro che svettano quasi a volerla proteggere». E una volta ancora... buona lettura!
Francesco Mendozzi
Fonte: F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. II, Youcanprint, Tricase 2017.