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If the ocean gets rough


Willy Mason, If the Ocean Gets Rough

Son giorni che son persa nella bulimica attività di questo sito... Leggi e leggi, mi son detta, anch'io voglio prendermi il lusso di scrivere qualcosa, anche perché vedo scarsa presenza di noialtra metà del mondo... e talvolta a lasciar troppo spazio a "re censori" mal si fa e diventa una monarchia sfasata... è tempo di "regine", di riequilibrio e di pari opportunità anche nel campo della critica musicale...

Ho letto cose valide e sostenibili, ma anche un mare di ovvietà e di reiterazione dei soliti ambaradan linguistici. Che palle tutte 'ste linee-up, 'sti mainstream, groove e amenità similari, stereotipi di freddi tecnicismi che perdono senso nella reiterazione, come da psicolinguistica. E meno male che ogni tanto si realizza una epifania del Rabdomante di Carbonia! Giocare all'imitazione fa perdere qualcosa e senso a questa pur valida esperienza di vera democrazia. Io darei un consiglio agli editori; impedire più di una recensione della stessa persona sulla home; é impossibile, oltre che incredibile, che uno passi il tempo a inviar scritti, a inflazionarsi e a rubare spazio ad altri. Ma se state sempre a inviar testi, il tempo per trombare come fate a trovarlo? Accidenti a voi! È chiaro che poi il mondo pullula di donne insoddisfatte con tutti 'sti segaioli da tastiera! Io voglio scrivere così come parlo... fluida e scevra da arzigogolature che appesantiscono il tutto; sgarrupata, ma leale con me stessa. Sono una istintiva e la musica la vivo in questo modo. Sentire e partecipare una attrazione musicale è qualcosa che ci travalica e spesso poco cerebrale... quasi come quando un maschio ci piace solo per il suo profumo animale. Il mio amico Eugenio sostiene che «l'amore non è nel cuore... è riconoscersi dall'odore»... è cosi che vi voglio presentare il disco di questo cantautore, ebbene sì lo voglio chiamare così, americano. Giovane e con un faccino perbenino... ma poi, appena canta, una voce ruvida e forte sorte fuori da misteriose alchimie glottidee..

Willy Mason ha appena pubblicato "If the ocean gets rough" e il mio fiuto mi ha portato a comprarlo. Adoro la musica raccolta e intima... magari con una chitarra e poco altro, che mi ricorda i miei campeggi a Capracotta quando, complice la luna misterica, s'intonava «Sentiam nella foresta il cuculo cantar». Willy adora la natura e si sente e traspare dai suoi testi insufflati di bucolico semplice. Ha inciso questo disco con lo spirito di chi vi sta suonando davanti... vero e nudo musicista folk senza orpelli e solo con la forza delle idee e della sua voce che ha qualcosa che gli Bruce dentro. La cosa buffa è che fa dei tour casalinghi. Basta fissare e viene a suonarvi nel vostro appartamento. Non intendevo il citofono, cretini! Tra musica artefatta che viaggia nel digitale, Willy si incide il suo lavoro nel capanno vicino casa col fratello alla batteria, e amici... e quando piove si debbono fermare, se non vogliono incidere pure il picchiettare dell'acqua sulla tettoia che segue, come è noto, anarchicamente e indisciplinata, un ritmo tutto suo.

Appena è partito il primo brano "Gotta keep walking" ho sentito un tremolio al velopendulo... mi son sentita titillare in quel punto.... coi suoi G americani nostri sol... Che good vibrations, che serendipity! Cercavo musica e mi sono eccitata! Questo ragazzo ha talento e ha conservato lo spirito dei veri cantastorie di una volta... Mason rappresenta il perfetto equilibrio tra dionisiaco e apollineo e rende l'idea di uno bravo, ma con il pieno controllo delle sue facoltà, senza l'aggravio di autodistruzioni nemmeno intuite... Riesce ad alternare luci ed ombre... sa regalare pezzi di sogni narrati e tesse buona poesia... Accordi semplici e espressività vocale... Nuvoloso e sereno in una alternanza naturale... L'essenza denudada e priva di luccichìi depistanti...

Vi piace l'ispido blues? Tollerate lo spleen senza immalinconirvi? Sapete orecchiare un barrè quasi faticato, ma sudato e reale... Vi siete mai inumidite ascoltando musica? Qualcuno si è talvolta inturgidito? Tollerate essenze agrumate per lei e Fahrenheit per lui? Godete nel bosco? Il profumo di resina vi regala piacevoli straniamenti stendhaliani? Allora Willy Mason fa per voi...

E vi conviene scoprirlo da sole/i senza stupide didascalie guidate brano per brano. Regalatevi la vostra soggettiva fruizione e createvi una personale atmosfera. E se per idea vi dovesse capitare ascoltandolo il "Cry in your beer" andatene fieri perchè state rivivendo un topos del blues... Fidatevi della vostra bionda Topa!

E ora avanti... massacratemi!


Laura Fiesolana

 

Fonte: https://www.debaser.it/, 19 aprile 2007.

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