top of page

Il cigno


Massacro di Gaza

Sotto il pallido silenzio della luna

le creste dei monti pennellate di scuro

contrastano con il cielo di cobalto

donde le separa flebile orizzonte:

limite incerto fra finito ed infinito.

Sorge da esso un cigno maestoso,

larghe ali spiegate di fosco colore,

che avanza deciso nella notte,

carro luminoso trainando

splendente di ori e di argenti:

ben eretta sulle gambe,

sovrasta Minerva regina della guerra;

racchiusa in elmo e corazza,

sprona alla battaglia finale

fra armi micidiali di morte

che illuminano a giorno

il cielo di Gaza,

portando dovunque

distruzione e rovina.


Fra macerie fumanti e corpi senza vita,

soltanto un bambino solitario

volge lo sguardo implorante alla dea

e ne trafigge il cuore

con il pianto innocente.

Il cigno allora libero dal peso

vola a larghe ali,

in bianco candore trasformate,

verso le lacrime che chiedono aiuto

e le avvolge in abbraccio di pietà;

né si cura che le zampe

affondino nel fiume di sangue

che corre lungo le strade

e le tinga di rosso vermiglio.

Vola il cigno bianco,

in grembo quella creatura,

verso Gerusalemme la nemica

e si lascia cadere dal becco

ramoscello d'olivo,

per lui l'ultimo canto,

che cade dolce nel cielo silenzioso

e si adagia sui tetti

di quella santa città:

preghiera di pace...

di tanta pace e di speranza!


Ugo D'Onofrio

Complimenti, ti sei iscritto a Letteratura Capracottese!

© 2015-2025 Letteratura Capracottese APS

Via San Sebastiano, 6 - 86082 Capracotta (IS)

C.F. 90050910943

*** Contattaci ***

bottom of page