Castel del Giudice, 18 Ottobre 1886.
Nel mezzogiorno dei 16 corrente si sviluppò in S. Angelo del Pesco un vastissimo incendo, il quale, col favor di un vento eccezionalmente impetuoso, attaccò in breve tempo il fuoco a 14 casupole e fienili; e ben presto le fiamme infuriate ed indomite coi loro terribili vortici distruggevano tutto, gettando sul lastrico 10 povere famiglia, le più miserabili del paese.
Le grida miserande dei disgraziati, l'oscurità della sopraggiunta notte, rischirata tratto tratto dalla fosca luce delle fiamme, il suono monotono delle campane, che qual presagio di sventura chiamavano le genti a dare aiuto ed il via vai delle persone confuse da un fittissimo fumo e da una non interrotta pioggia di scintille, di tizzi ardenti e di brucciolini, accrescevano ad oltranza il panico nell'animo di tutti.
Era uno spettacolo straziante, indescrivibile!...
Fortuna che il paese è fornito di molt'acqua, e che gli Agenti della pubblica forza, gli artigiani ed i contadini, incitati e diretti continuamente dal Sindaco e da altri gentiluomini, superando le difficoltà del vento e della notte, fecero, non senza esporre a pericolo certo la propria vita, estremi sforzi per circoscrivere ad un gruppo di case lo spaventevole incendio. Altrimenti chi sa quante altre povere famiglia ne avrebbero risentito i danni!
Durante la fatale notte vi fu un continuo adoperarsi per prevenire nuovi incendi e per spegnere gli avanzi del fuoco. Alle 10 a.m. del giorno seguente tutto era finito. I danni sono incalcolabili.
Ed ora 50 individui, i cui lamenti fanno sanguinare il cuore, rimasti senza pane e senza tetto, nel principio dell'inverno ed in un paese rigidissimo, attendono, ignudi sulla via, il soccorso della carità cittadina, cui ha fatto già appello un comitato di egregi gentiluomini. Il Comune ha deliberato una sommetta per i bisogni urgenti dei disgraziati e per lo sgombro del materiale.
Si spera che altrettanto facciano la Provincia ed il Ministero.
Costantino Castiglione
Fonte: C. Castiglione, Incendio, in «Aquilonia», III:15, Agnone, 1 novembre 1886.