A noi non piace indagare da quale parte venga il torto, a chi spetti invece la ragione.
Ci è tornato dolorosissimo all'animo l'incidente perché nessuno, più di noi, forse, può e deve comprendere tutta la inopportuna scortesia fatta a giovani figli di un civilissimo ed ospitale - il più ospitale - paese: Capracotta.
Liberi di applaudire, liberi di non applaudire, i giovani che si abbandonarono a' fischi contro la banda musicale di Capracotta non hanno, a parer nostro, nessuna giustifica, nessun argomento che valga a salvarli. Potranno averne contro quelli che essi accusano di provocazione, ma gentilezza d'animo, sentimenti doverosi di ospitalità, e speciale, giusta considerazione di rispetto verso una popolazione rispettatissima ed ospitalissima imponevano ai giovani fischianti un comportamento assai diverso.
D'altra parte l'incidente non esce dai confini della cronaca, a cui preme far risaltare che alla cosa fu perfettamente ed assolutamente estranea la cittadinanza, assai dispiaciuta dell'evitabile incidente.
Isernia che ha fama tradizionale di ospitalità vera, sente il bisogno ed è lietissima di poter dire alla gentilissima Capracotta che anche quei da cui partì la dimostrazione ci autorizzano a scrivere che serbano tutto il rispetto per la ospitale e forte città e che da tutt'altra ragione essi partirono e contro altri diressero la loro dimostrazione.
Questo ci conforta, questo ci premeva dire: non presenti al dispiacevole incidente non c'importa conoscere altro.
Achille Fazio
Fonte: A. Fazio, Un incidente dispiacevole, in «Il Battagliere Indipendente», V:12, Isernia, 4 agosto 1896.